Il leader nordcoreano Kim Jong-un è stato insignito della medaglia della vittoria in occasione del 75° anniversario della fine della seconda guerra mondiale per il suo importante contributo alla commemorazione dei soldati sovietici morti nel 1945 durante la liberazione della Corea. Lo ha scritto l’Ambasciata russa a Pyongyang sulla sua pagina Facebook. “Il presidente della Commissione per gli Affari di Stato Kim Jong-un è stato insignito della medaglia dell’anniversario ’75 anni di Vittoria nella Grande Guerra Patriottica del 1941-1945′ per il suo importante contributo personale alla commemorazione dei cittadini sovietici morti e sepolti nella Repubblica Democratica Popolare di Corea e per essersi preoccupato di preservare i luoghi di sepoltura e i monumenti commemorativi dei soldati sovietici”, ha scritto l’Ambasciata russa ripresa da Ansa. Kim Jong-un è stato al centro della stampa internazionale nei giorni scorsi a causa di una sua lunga assenza dalla vita pubblica del Paese. Assenza che aveva fatto ipotizzare un grave problema di salute dopo un’operazione chirurgica o addirittura la sua morte. Notizie – specie quest’ultima – poi smentite categoricamente. Kim è invece ricomparso in pubblico pochi giorni fa, il 2 maggio, dopo 20 giorni di assenza “ingiustificata”. Oggi, la premiazione.
Coronavirus
Mentre non è dato sapere quanti casi di coronavirus siano presenti in Corea del Nord – ufficialmente, zero – in Russia la pandemia cresce a ritmi elevati. Nelle sole ultime 24 ore sono stati rilevati infatti ben 10.102 nuovi casi di contagio. Lo ha riferito il Centro operativo per la lotta alla diffusione dell’epidemia russo. La maggior parte dei nuovi casi sono stati registrati a Mosca (5.714), nella regione di Mosca (822), a San Pietroburgo (226) e nella regione di Nizhnij Novgorod (174). Nel corso delle ultime 24 ore sono morte 95 persone, portando così il numero totale delle vittime a 1.451. Da inizio pandemia, in Russia sono stati registrati 155.370 pazienti positivi; di questi, 19.865 sono guariti.