Un operaio ha perso la vita dopo essere precipitato dall’impalcatura esterna di un palazzo, all’altezza del secondo piano, in piazzale Gregorio VII, a Roma, in zona San Pietro. “Non è accettabile morire per lavorare”, ha detto l’assessore capitolino alla Scuola, alla Formazione e al Lavoro Claudia Pratelli, aggiungendo che “a Roma sono morte 35 persone nei primi nove mesi del 2021″.
“35 morti in nove mesi”
Era un cittadino romeno di 41 anni la vittima dell’incidente sul lavoro, deceduto sul colpo dopo una caduta dall’altezza del secondo piano di un palazzo, mentre si trovava su un’impalcatura esterna. “Non è accettabile morire per lavorare. Stiamo parlando di persone e non di numeri, di troppe persone che perdono la vita ogni giorno e dietro alle quali c’è una famiglia devastata dalla perdita“, ha detto l’assessore Pratelli. “Però i numeri contano e sono inquietanti: a Roma sono morte 35 persone nei primi 9 mesi del 2021. Una realtà intollerabile che nel settore dell’edilizia assume proporzioni anche più preoccupanti”.
La nota dei sindacati
“Quello dell’edilizia continua a essere uno dei settori più colpiti dagli infortuni con esito mortale, tra le riaperture dei cantieri post-Covid e il rilancio del comparto sostenuto dai bonus edilizi, gli incidenti sul lavoro hanno infatti registrato una decisa impennata: da inizio anno ai primi di ottobre si è registrata una vittima ogni 48 ore. Nei cantieri si muore come 50 anni fa”, scrivono in una nota la Cgil di Roma e del Lazio, la Cisl di Roma Capitale Rieti, la Uil del Lazio, insieme a Fillea Cgil di Roma e del Lazio, Filca Cisl Roma e Feneal Uil di Roma e del Lazio. “È fondamentale – continua la nota – dare vita alle proposte di Cgil, Cisl e Uil sui temi della tutela della salute e della sicurezza e vincere la sfida culturale sulla sicurezza nei luoghi di lavoro; le imprese devono capire che investire sulla sicurezza significa investire sul futuro della propria azienda”.