Una densa colonna di fumo si è alzata verso il cielo dall’impianto per il trattamento dei rifiuti di Malagrotta, vicino Roma, accanto all’ex discarica, e si è diffuso un forte odore di bruciato. A dare l’allarme sono stati gli operatori dell’impianto. I cittadini riuniti nel comitato della Valle Galeria sui social lanciano l’allarme per la diossina sprigionata dal rogo. I pm di Roma attendono una prima informativa dalle forze dell’ordine. Forse già domani i magistrati formalizzeranno l’apertura di un fascicolo di indagine: obiettivo è capire se si è trattato di un evento doloso o colposo.
Le fiamme
Il vasto incendio ha interessato il gassificatore, da anni inattivo, una vasca di stoccaggio di combustile solido, e secondo i vigili del fuoco, si è esteso anche ad almeno un paio di capannoni dove sono stoccati carta e plastica, un impianto di compostaggio e anche il Tmb2 che tratta 900 tonnellate al giorno di rifiuti.
Otto squadre di pompieri
Le cause dell’incendio, che ha interessato anche, sono ancora da accertare: una volta domate le fiamme i rilievi dei pompieri, intervenuti con otto squadre, contribuiranno a chiarire l’origine ed escludere un eventuale dolo.
Rischio diossina
Il comitato dei cittadini della Valle Galeria ha lanciato il pericolo diossina: “Oltre al rischio diossina liberata nell’aria – denunciano su Facebook – ci sono i depositi di gas e benzina adiacenti che sono stati allertati. All’interno del capannone sono stoccati rifiuti. I vigili del fuoco dicono di chiudere le finestre o allontanarsi per chi è a circa un chilometro”.
Lupo (Arpa Lazio): “Finestre chiuse nell’area di un chilometro”
“A seguito dell’incendio divampato negli impianti di Malagrotta e la successiva nube di fumo che si è sviluppata, l’Arpa Lazio si è recata immediatamente nell’area colpita e ha installato dei campionatori che serviranno a verificare eventuali effetti sulla qualità dell’aria. Nelle prossime 24/48 ore si avranno i primi riscontri a partire dalle centraline fisse”, comunica in una nota Marco Lupo, direttore generale di Arpa Lazio. “Nel frattempo si consiglia ai cittadini residenti nell’area di 1 km di tenere chiuse le finestre delle proprie abitazioni”.
Tonnellate di rifiuti
Da chiarire anche eventuali ricadute sul ciclo dei rifiuti della Capitale già messo a dura prova da una cronica carenza di impianti. Anche se la discarica di Malagrotta non serve più Roma, chiusa dal sindaco Ignazio Marino, gli impianti presenti, di proprietà della società E. Giovi, servono la città trattando fino a oltre 1.200 tonnellate di rifiuti al giorno, 8.100 alla settimana. Numeri fondamentali per il già fragile ciclo dei rifiuti della Capitale, che ha spinto il sindaco Roberto Gualtieri a decidere per la realizzazione di un termovalorizzatore per rendere la capitale autonoma ed efficiente.
Gualtieri: “Conseguenze inevitabili su raccolta e smaltimento rifiuti”
“L’incendio del Tmb non è solo un grave incidente, ma costituisce un danno significativo per il sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti a Roma, su cui avrà inevitabili conseguenze immediate“, ha dichiarato il primo cittadino capitolino. “Siamo già al lavoro per ricollocare quanto prima le quantità trattate dall’impianto danneggiato e indirizzarle su altri impianti di trattamento e sui successivi sbocchi”, ha aggiunto Gualtieri. “L’assessora Sabrina Alfonsi è sul posto, anche per verificare di persona l’impatto dell’incidente sul territorio. A tal fine è già stata attivata l’assistenza dell’Arpa per analizzare gli effetti sulla qualità dell’aria”, comunicano dal Campidoglio. “Già domani mattina si riunirà la cabina di regia con Ama e gli operatori che hanno contratti in essere diretti e indiretti con l’azienda di Roma. Metteremo tutto il nostro impegno per affrontare questa grave emergenza”, annuncia il sindaco.