Roma: apre l’area sacra di Largo Torre Argentina

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L’area sacra di Largo Torre Argentina apre al pubblico e grazie ad un ascensore e a un lavoro di ripianamento dei dislivelli sarà accessibile anche alle persone con ridotta mobilità, ai passeggini e alle sedie a rotelle

Accessibili a tutti

L’area sacra di Largo Torre Argentina viene finalmente aperta al pubblico e non più osservabile solo dall’alto. Oggi pomeriggio il Sovrintendente Claudio Parisi Presicce, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, l’amministratore delegato di Bulgari, Jean-Christophe Babin e l’assessore alla Cultura, Miguel Gotor hanno tagliato il nastro dell’area archeologica che sarà visitabile da domani pagando un biglietto di 5 euro per i non residenti e 4 euro per i cittadini romani. Il percorso è pienamente accessibile grazie ad un ascensore e a un lavoro di ripianamento dei dislivelli che rende la visita agevole anche alle persone con ridotta mobilità, passeggini e sedie a rotelle.

Il Sovrintendente: “Si cammina sul suolo di Roma”

“Si tratta di un’area di epoca repubblicana, una delle poche che si presenta integra a Roma. – ha detto il Sovrintendente – Di questa restituzione dobbiamo essere grati a Bulgari e al suo amministratore delegato. Non era mai stata aperta al pubblico, e ora si cammina sul suolo di Roma con una passarella attraverso i quattro templi risalenti tra il IV e il I secolo avanti Cristo”. I lavori sono stati realizzati ponendo attenzione ai criteri che hanno consentito di rendere il sito facilmente accessibile a tutti. Da via di San Nicola dè Cesarini il visitatore ha la possibilità di scendere e visitare l’area archeologica grazie a un percorso su passerella completamente privo di barriere architettoniche.

L’area era venuta alla luce negli anni ’20

Una piattaforma elevatrice consente l’accesso alle persone con mobilità ridotta, mentre all’interno sono stati eliminati tutti i dislivelli e salti di quota, rendendo agevole la visita anche in sedia a rotelle o con passeggini. L’area archeologica è tornata alla luce tra il 1926 e il 1929, quando grazie a una modifica del piano regolatore della città, sono iniziati i lavori di demolizione del quartiere compreso tra Via del Teatro Argentina, Via Floridia, Via San Nicolo’ dè Cesarini e Cso Vittorio Emanuele II per la costruzione di nuovi edifici, che hanno riportato alla luce una vasta piazza lastricata su cui sorgono quattro templi. Nella piazza anche i Portici di Pompeo, luogo dove avvenne l’assassinio di Giulio Cesare.

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