Il Bangladesh rivede, sia pure in modo parziale, la legge sulle assunzioni previste nel pubblico impiego che, nei giorni scorsi, era stata causa di gravi rivolte. La decisione arriva a seguito del verdetto della Corte Suprema, che tacciava di illegalità il verdetto dell’Alta Corte sulla distribuzione delle quote. I ritocchi riguarderanno le percentuali di posti riservati.
Pubblico impiego, retromarcia del Bangladesh
La Corte Suprema del Bangladesh ha rivisto, ma non abolito, il controverso sistema di quote per l’assunzione riservato ai candidati al servizio civile all’origine delle sanguinose rivolte dei giorni scorsi, costate oltre 100 morti. “La Corte Suprema ha affermato che il verdetto dell’Alta Corte era illegale”, ha affermato il procuratore generale A.M Amin Uddin all’Afp, riferendosi a una precedente sentenza che reintroduceva le quote.
Il ritocco
Ha aggiunto che il 5% dei posti di lavoro nel servizio civile rimarranno riservati ai figli dei veterani della guerra d’indipendenza e il 2% ad altre categorie. La stessa Corte Suprema ha quindi esortato gli studenti a “tornare in classe” dopo i disordini: “La Corte ha chiesto agli studenti di tornare in classe”, ha detto un avvocato coinvolto nel caso, Shah Monjurul Hoque, che rappresentava due studenti in una causa che cercava di ribaltare il sistema delle quote.
Fonte: Ansa