Riforma del Csm, Draghi: “Consapevoli della necessità di un pieno coinvolgimento delle forze politiche”

G20

Via libera unanime in Consiglio dei ministri al pacchetto di ritocchi messo a punto dalla ministra della Giustizia Marta Cartabia alla riforma del Consiglio superiore di magistratura e dell’ordinamento giudiziario, unica assente la ministra di Italia Viva Elena Bonetti, impegnata a Expo Dubai.

“Condivisione della riforma”

“C’è stata condivisione della riforma e delimitazione delle aree con differenze di vedute e impegno ad adoperarsi con i capigruppo per avere priorità assoluta in Parlamento entro l’elezione del nuovo Csm”, ha detto il presidente Draghi in conferenza stampa. Nel corso del Consiglio dei ministri “c’è stata questa consapevolezza della necessità di un pieno coinvolgimento delle forze politiche. Quindi niente tentativi di imporre la fiducia. E’ un provvedimento di portata tale che necessita di questa apertura”.

“Una giustizia dai tempi certi” ha detto ancora il presidente del Consiglio, “rapida, favorisce l’afflusso di investimenti stranieri, ma non direi che le questioni discusse oggi siano direttamente collegabili a questo. E’ un lungo percorso di cui oggi è solo una parte”. “Penso che il collegamento più importante – ha aggiunto – sia per ciò che fa per i cittadini italiani e per la magistratura, per il lavoro che fa la stragrande maggioranza dei magistrati”. Differenzi di opinioni “sono rimaste”, ha detto ancora il capo del governo, “è’ stato possibile modificare molto marginalmente il testo, ma c’è l’impegno corale a superarle e a raggiungere questo risultato in tempi utili per l’elezione del prossimo consiglio”.

Cartabia: “Recupero fiducia e credibilità”

“La riforma dell’ordinamento giudiziario e del Csm era ineludibile per la scadenza a luglio del Consiglio ora in carica, ma anche per accompagnare la magistratura in un percorso di recupero della piena fiducia e credibilità”, ha specificato il Guardasigilli”. “Sull’obiettivo della riforma di arginare casi come quello di Palamara c’è unanimità di vedute in Parlamento. Quello su cui permangono differenze è sulla gradazione delle misure”, ha aggiunto.  “Abbiamo messo mano al sistema elettorale” del Csm, “riscritto il capitolo delle ‘porte girevoli’ per i magistrati che entrano in politica, “modificato in modo incisivo le modalità di nomina del Csm e dei vertici apicali per evitare ‘nomine a pacchetto’ e accordi non virtuosi”, ha illustrato poi Cartabia. “I magistrati che entrano in politica – ha spiegato il ministro della Giustizia – non possono tornare a svolgere funzioni giurisdizionali. La modifica introdotta oggi riguarda gli incarichi tecnici: per questi il divieto vale se l’incarico dura almeno un anno”.

Il Guardasigilli ha infine ricordato che “L’estate scorsa sono state approvate due grandi leggi delega di riforma del sistema penale e civile“. “Stiamo lavorando ai decreti legislativi: abbiamo preso l’impegno con l’Europa per portarli a termine entro la fine dell’anno ed io confido che possiamo arrivare anche prima, specie sul penale; stiamo lavorando alacremente”.

Le sfide della ripartenza

“I partiti sono consapevoli dell’importanza delle sfide”, ha detto ancora Draghi. “La concorrenza sicuramente è un provvedimento importante e l’approvazione deve essere attuata entro fine anno. Ma è l’approvazione di una legge delega con decreti delegati. Quindi la legge delega deve essere approvata entro marzo. Noi lavoriamo con la commissione e il rapporto è buono: non dubito minimamente della consapevolezza del parlamento dell’importanza di questo e di altri obiettivi del Pnrr”, ha continuato il presidente. “Il ministro” delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili “Giovannini mi ha dato poco fa una tabella, che uscirà tra qualche giorno, sulla realizzazione delle opere pubbliche e sugli investimenti nelle infrastrutture e le aggiudicazioni dei bandi sono le più alte degli ultimi 20 anni e sono circa tre volte di quelle dello scorso anno. L’impegno degli attuatori è molto forte e il governo intende proseguire così”. Sullo spread del nostro Paese, il capo del governo ha fornito alcuni dati: “In questo momento lo spread è del 4,5 per la Spagna, del 5,7 per l’Irlanda, del 4,4 per il Belgio, per l’Italia è del 3,33. Gli spread sono aumentati per molti paesi, non per tutti, e l’ aumento italiano è inferiore a quello di tanti altri paesi. Noi partiamo da una base di spread più alto e da volume di debito più alto e per questo dobbiamo spendere bene e vigilare sui conti, sul debito”. Riguardo il debito, il ministro dell’Economia Daniele Franco ha detto che il governo conta “anche anche quest’anno di registrare una riduzione significativa del debito pubblico italiano rispetto al Pil. La sostenibilità del debito dipende da tre elementi, la crescita, il costo del debito, la prudenza nella gestione della finanza pubblica”.

Il titolare dell’Economia è poi intervenuto sul tema del caro-energia. “E’ evidente che, data la dimensione dell’aumento dei prezzi dell’energia, questi interventi” finora “non possono annullare l’impatto su famiglie e imprese”, per questo “stiamo lavorando a nuovo intervento” per “smussare l’impatto cercando di evitare che le famiglie, soprattutto con redditi più bassi, perdano potere d’acquisto e cerchiamo che le imprese non perdano competitività”. “Oltre che gestire la situazione, che è difficilissima per molte imprese”, ha aggiunto, “dobbiamo pensare al futuro, a interventi che riducano rischi che queste situazioni si ripetano negli inverni prossimi”. Franco ha poi parlato anche della compagnia aerea Ita. “Oggi abbiamo illustrato al Consiglio dei ministri il dpcm che dovrebbe per avviare il processo di ricerca di un partner per Ita. Seguiremo le usuali procedure: offerta pubblica o vendita diretta”.  “Non abbiamo un programma in cui predeterminiamo i tempi. Prevediamo che in una prima fase il Mef mantenga una quota minoritaria e non di controllo di Ita, che potrà in una fase successiva essere venduta. Nella fase iniziale il governo sarà presente”.

Lorenzo Cipolla: