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Revenge porn, l’allarme della polizia postale: “Diverse le denunce”

La legge punisce chiunque diffonda, ceda o invii immagini o video a contenuto sessualmente esplicito senza il consenso delle persone interessate

La quarantena ha effetti negativi su alcune dinamiche interpersonali. La Polizia Postale e delle Comunicazioni ha infatti ricevuto, negli ultimi mesi, diverse denunce inerenti a vicende di diffusione illecita di immagini sessualmente esplicite. Il reato in questione è il cosiddetto ‘‘revenge porn’‘, disciplinato dall’articolo 612 ter del codice penale, che punisce chiunque diffonda, ceda o invii immagini o video a contenuto sessualmente esplicito, destinati a rimanere privati, senza il consenso delle persone interessate.

Tiziana Cantone

Le indagini, evidenzia la Polizia Postale, conducono frequentemente alla identificazione ed alla denuncia dell’autore del crimine, ma rimane la difficoltà o, purtroppo, l’impossibilità alla rimozione definitiva delle immagini dai circuiti della rete con gravi conseguenze per la vittima. E’ ancora vivo il ricordo di Tiziana Cantone, suicidatasi nel 2015 a soli 29 anni: aveva chiesto il diritto all’oblio in seguito alla diffusione di alcuni suoi video hard, ma senza risultati. Il suo ex è indagato per istigazione al suicidio.

Pornografia minorile

La Polizia di Stato, soprattutto nella situazione attuale in cui si trascorre molto tempo on-line, invita alla massima prudenza, cercando di evitare l’invio di immagini o video di contenuti intimi per l’eventuale pericolo di un successivo uso illecito, spesso con il fine di ritorsione o di vendetta. Inoltre, qualora i soggetti coinvolti siano minori, sussistono fattispecie di pornografia minorile. In ogni caso, è di estrema importanza denunciare immediatamente alla Polizia quanto subìto poiché solo un intervento tempestivo può evitare l’ulteriore divulgazione delle foto o del video. Proprio per garantire un efficace intervento, all’interno della Polizia Postale operano squadre di poliziotti specializzati nel contrasto di questi fenomeni, esperti soprattutto nell’ambito delle piattaforme di social network e messaggistica. La Polizia consiglia, a chi è in difficoltà, di scrivere qui: commissariatodips.it. 

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