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Renzi rilancia il Pd, Berlusconi: “Asse inevitabile se nessuno ha il 50%”

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“L’identità è ciò che noi siamo, senza muri e barriere, e non dobbiamo lasciarla alla destra. Le nuove polarità sono esclusi e inclusi. Gli esclusi sono la vera nuova faccia delle disuguaglianze, dobbiamo farli sentire rappresentati“. Sono le parole dell’ex premier Matteo Renzi, che in un’intervista pubblicata sul quotidiano La Repubblica spiega come ripartire dai “suoi errori” per rilanciare il Pd.

La legge elettorale

“C’è un gran da fare per la sinistra Ho fatto tante riforme senza capire – ammette – che serviva più cuore e meno slide. Credo nel Pd, lo rilanceremo con facce nuove e valori forti”. Sulla legge elettorale e la possibilità degli italiani di recarsi alle urne, poi, aggiunge: “Non ho fretta di votare ma evitiamo un bis del 2013. Continuo a pensare che il ballottaggio sia il modo migliore di evitare inciuci. Se la Consulta lo boccerà, c’è il Mattarellum. Con il proporzionale si torna alla Dc“.

Il decreto salva banche

Sugli istituti di credito l’ex premier rivendica: “abbiamo fatto tutto quello che dovevamo fare, l’errore l’ha fatto Monti sulla bad bank. Il caso di Boschi padre ci è costato molto. Dissi che Mps era un affare? C’erano le condizioni”. Sul cosiddetto Giglio magico, Renzi nega favoritismi: “Mai scelto le persone in base alla fedeltà. L‘inchiesta su Luca Lotti? Sono sicuro di lui, bene le indagini ma i pm facciano in fretta“. Sulla vicenda Consip, ribadisce: “La mia linea è sempre una sola: si vada a sentenza. Noi chiediamo ai giudici di fare presto, sempre, ovviamente non ho alcun dubbio sulla totale correttezza dei carabinieri e dei membri del governo in questa vicenda”.

I 5 Stelle non sono un partito

Il Segretario del Pd parla anche del Movimento 5 Cinque Stelle e del suo leader, Beppe Grillo: “Lui vince se denuncia il male. Non se prova a cambiare. Quei ragazzi sono già divisi, si odiano tra gruppi dirigenti, fanno carte e firme false per farsi la guerra. Ma sono un algoritmo, non un partito. Lui è il Capo di un sistema che ripete ai seguaci solo quello che vogliono sentirsi dire, raccogliendo la schiuma dell’onda del web. Dovremmo fare una colletta per liberare la Raggi e i parlamentari europei dalle orrende manette incostituzionali che multano l’infedeltà al partito, ogni ribellione o autonomia. Ma quelli che vedevano la deriva autoritaria nella riforma costituzionale, su questo tacciono”.

Berlusconi: In campo per vincere

Voglio vincere le elezioni con il centro-destra unito su un progetto liberale e riformatore”. Così il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, in un’intervista al Corriere della Sera annuncia la propria candidatura per le prossime politiche, spiegando che “vogliamo vincere da soli con il 51% e consideriamo un accordo con altre forze una soluzione residuale”. Invece, una vittoria di Grillo “sarebbe una iattura per il Paese. Ma non accadrà”.

Se Renzi non ha fretta di votare, lo stesso non si può dire di Silvio Berlusconi, che afferma: “Noi vogliamo il voto nel tempo più breve possibile. Il governo Renzi è caduto perché ha voluto usare il referendum per ottenere quella legittimazione elettorale che non aveva mai avuto dalle urne. È ora quindi che gli italiani possano scegliere da chi essere governati“.

Tuttavia, per fare ciò “è necessaria una legge elettorale che consenta di andare al voto con un sistema ordinato e razionale”. Nel frattempo, “il Paese dev’essere governato. Quello di Gentiloni è chiaramente un governo di transizione verso il voto, ma i problemi, come la povertà crescente, sono gravi e non si vive di legge elettorale. Perciò siamo disponibili, dall’opposizione, a votare ogni provvedimento che a nostro parere sia positivo e utile per gli italiani“.

La legge elettorale e le larghe intese

Alla domanda se sia in vista un divorzio dalla Lega, Berlusconi risponde: “In molte realtà territoriali lavoriamo benissimo con la Lega e gli altri partiti del centrodestra. A livello nazionale spero possa accadere lo stesso, ma questo non può significare lo stravolgimento del nostro ruolo politico: noi siamo liberali, cattolici, riformatori, e sulla base di questi valori vogliamo tornare al governo del Paese. Non nego che con la Lega di Bossi questo fosse più facile, perché allora nella Lega prevalevano liberismo e federalismo. Io credo nell’unità del centro-destra, ma l’unità è un valore se si basa su un progetto comune, non su un semplice tecnicismo elettorale“.

Dunque, un chiarimento: “Quando chiedo il sistema proporzionale, non lo chiedo affatto per fare le larghe intese. Io voglio vincere le prossime elezioni con il centro-destra, che mi auguro unito su un progetto liberale e riformatore. Dico però che l’Italia è troppo fragile per permettersi governi espressione di una minoranza di elettori, e nei quali il resto del Paese non si riconosce. Oggi in Italia esistono tre grandi aree: noi, il Pd e i grillini, molto simili per consistenza numerica. Nessuno di questi tre poli allo stato sembra in grado di governare da solo. Se gli italiani non daranno più del 50% a un solo polo, sarà inevitabile accordarsi. Ma non è certo il nostro obbiettivo. Noi vogliamo vincere da soli con il 51% e consideriamo un accordo con altre forze una soluzione residuale“.

Non gioisco per le sconfitte altrui

Il cavaliere si scaglia poi contro quegli avversari che festeggiarono il “Berlusconi game over“, spiegando che “è stata un’illusione che non ha portato loro fortuna. Tutti coloro i quali l’hanno coltivata sono andati incontro a sconfitte clamorose. Non sono mai stato vendicativo, quindi non sono capace di gioire per le sconfitte degli altri: sarebbe meschino. Il fatto è però che combattendo Berlusconi hanno pensato di poter combattere quei milioni di italiani ai quali ho dato rappresentanza. E’ questa Italia, che la sinistra non conosce e non capisce, che li ha sconfitti“.

Grillo al potere è una iattura per l’Italia

Infine, anche il leader di Forza Italia parla dei grillini, sottolineando che una vittoria di Grillo “sarebbe ovviamente una iattura per il Paese. Ma non accadrà. Gli italiani quando sono stati chiamati ad esprimersi con il voto hanno sempre dimostrato grande buonsenso. In questi anni la classe politica, non solo quella di sinistra, ha fatto molto per spianare la strada a Grillo, ma gli italiani sono più maturi dei politici che li rappresentano. Peraltro i grillini, con i loro comportamenti e dove hanno tentato di governare, come a Roma, hanno fatto e stanno facendo di tutto per aprire gli occhi agli elettori“.

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