Passaggio cromatico per Basilicata, Calabria, Lombardia e Piemonte, che tornano zona gialla a partire da oggi. Un cambiamento nel periodo di rush finale in direzione delle feste natalizie per le Regioni e, anche per questo, soggetto a maggiori raccomandazioni da parte del governo che, ovunque, invoca alla prudenza. A destare la preoccupazione delle istituzioni, infatti, sono ancora i numeri ancora elevati: ieri 19.903 contagi e 649 morti. Al vaglio dell’esecutivo resta comunque la possibilità di tenere aperti i Comuni durante le feste, seppure in maniera limitata.
L’Italia è, al momento, il Paese europeo che conta più vittime a causa della Pandemia. Il numero dei decessi, coi 649 di ieri, ha toccato infatti la cifra record di 64.036, 10 in più del Regno Unito, finora detentore del triste primato. Anche per questo le deroghe valutate sono solo parzialmente di allentamento. Per quanto riguarda i Comuni, infatti, la possibilità di spostamento potrebbe riguardare i centri abitati che contano un numero di abitanti sotto i 5 mila e vicini tra loro.
Regioni, disposizioni vecchie e (forse) nuove
Per quanto riguarda i giorni di festa piena, sembra tramontata la possibilità di aprire fra le province. Secondo il ministro della Salute, Roberto Speranza, la situazione è ancora troppo rischiosa per consentire allentamenti maggiori. Anzi, il titolare della Sanità afferma che le due settimane in entrata sono preoccupanti. “Se passa il messaggio ‘liberi tutti’ – ha spiegato – ripiomberemo in una fase pericolosa a gennaio e febbraio“.
Nel frattempo, per le nuove regioni gialle vigeranno le regole attinenti. Ok agli spostamenti senza autocertificazione, anche tra Regioni, a patto che il colore sia identico. Resta la regola del coprifuoco dalle 22 alle 5, eccetto per ragioni di necessità. In vista dei giorni di festività piena, tuttavia, i divieti varranno anche per i territori gialli. A meno che nelle ultime ore non cambi qualcosa, ipotesi comunque improbabile se non per qualche leggera modifica al programma. Nelle prossime ore è attesa una mozione del Centrodestra per qualche ulteriore deroga. In ballo c’è il Natale ma anche il futuro dell’esecutivo.