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Regioni, Boccia frena sulla riapertura dei confini: “Potrebbe servire più tempo”

Il ministro agli Affari Regionali parla a La Stampa: "Movida? Non possiamo mettere a rischio quanto fatto finora, ma parliamo di una minoranza"

Il rispetto delle regole diventa fondamentale in una fase in cui il Paese cerca di riprendere, almeno parzialmente, i ritmi pre-Covid. Per questo il ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia, prende atto delle scene viste nel weekend, con alcuni assembramenti e movida più del consentito e spiega, in un’intervista a La Stampa, che “a fine settimana il Consiglio dei ministri farà le sue valutazioni in base al numero dei contagi”. Al momento, ha spiegato Boccia, “per lo ‘sblocco’ della mobilità tra Regioni, faremo le nostre valutazioni: non è detto, ma potrebbe diventare inevitabile prendere tutto il tempo che serve”.

Monitoraggio costante

Il ministro ha comunque fatto sapere che il monitoraggio resterà costante: “Non siamo sorpresi per quel è accaduto in questo fine settimana. Ma se è comprensibile e umano, dopo due mesi, uscire di casa, non dobbiamo dimenticare che siamo ancora dentro il Covid 19 e dunque chi alimenta una movida sta tradendo i sacrifici fatti da di milioni di italiani. Per non parlare degli operatori sanitari, o degli italiani che non ci sono più. Che senso ha bruciare tutto per una notte da movida?”. Secondo Boccia “sinora abbiamo usato il metodo del buon padre di famiglia, un po’ di bastone e un po’ di carota: ha funzionato. Ma attenti ad un eccessivo allarmismo: stiamo parlando di una minoranza“.

Il caso Napoli

Per quanto riguarda il caso Napoli, dove il sindaco De Magistris ha predisposto un’ordinanza meno restrittiva rispetto a quella adottata dalla Regione, il ministro ha spiegato che “in questa nuova fase abbiamo dato autonomia e responsabilità ai territori dentro linee guida molto chiare. Nella fase precedente le Regioni potevano ‘stringere’ rispetto alle linee governative, ora abbiamo capovolto quella impostazione e per fare tornare a vivere il Paese, i territori possono chiudere ma anche aprire”. L’appello, però, è alla collaborazione: “Il governo continuerà a monitorare e, se dovesse servire, potremmo decidere di intervenire. Perché noi abbiamo dato a loro la facoltà di organizzare la ripartenza, ma non abbiamo detto: dovete aprire, ma semmai potete aprire. Se il Presidente della Regione Campania De Luca ha predisposto un’ordinanza restrittiva, quell’ordinanza va rispettata, su questo non si discute“.

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