Parola d’ordine: fare in fretta. Conte e Zingaretti su questo convergono, nel senso che arrivare a dama sul dl Semplificazioni, per il premier e il segretario dem, significherebbe semplificare sul serio più di qualcosa. Relazioni in maggioranza comprese. Tant’è che lo stesso Conte, parlando del presunto gelo sceso fra lui e il governatore del Lazio, si è detto stupito, ribadendo anzi di essere d’accordo con lui: “Atti concreti”. Questo serve. E allora, nell’incontro slittato ieri e portato a termine oggi, Conte e Zingaretti non solo cercano la sintesi ma, a detta del premier, la trovano: “Piena convergenza con Zingaretti sul dl Semplificazioni da portare presto in Consiglio dei ministri. La pensiamo allo stesso modo: bisogna correre”.
Sintesi dem
Ottimismo che filtra anche da Largo del Nazareno: “Il Governo ha la forza per decidere e fare le cose. Il Pd è il primo sostenitore della sburocratizzazione dello Stato e della semplificazione. Rispettando le autonomie dei territori è giusto provare a costruire progetti unitari e condivisi nelle regioni”. Una boccata d’ossigeno forse, in un quadro che vede ancora parecchie divergenze fra le ali della maggioranza sul tema regionali. Un tema che ha visto l’intervento del premier stesso, secondo il quale una mancata alleanza in vista delle regionali sarebbe “una sconfitta per tutti, anche per me, se non si trova un modo per fare un passo avanti. Basterebbe mettere da parte le singole premure“.
Distanza sulle regionali
Ma se sul dl Semplificazioni la sintesi si trova, sul nodo elezioni la distanza è ancora troppa. E difficilmente si azzererà, visto anche il flop del voto in Umbria dell’ottobre scorso che, al di là dei proclami, qualche bruciatura l’ha lasciata. Vero, i tempi sono altri e i sentori del confronto ci sono. Ma la strada è in salita: “Il Movimento 5 Stelle – ha spiegato il capo politico Vito Crimi – non si è mai sottratto al confronto là dove ci sono le condizioni per avviare percorsi condivisi, come stiamo facendo in Liguria. In Campania invece il nostro appello non ha avuto riscontro. Un percorso che non può prescindere dal rispetto dell’autonomia dei territori e delle sensibilità che esprimono”. Da capire dove finirà l’appello di Conte.