Recovery Plan, ok da Europa e Cdm: cosa prevede la bozza

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Dalle 10 alle 21.30. Praticamente una giornata di ritardo ma, alla fine, a Palazzo Chigi ci si arriva. In differita, con l’ombra di una possibile frattura ma comunque seduti al tavolo. Con tanto di “sostanziale via libera al testo”, come l’ha definito il ministro dell’Economia, Daniele Franco. Il Cdm era di quelli delicati: discutere del Recovery plan e della distribuzione delle risorse europee, cercando di rispettare le aspettative degli italiani e i paletti fissati da Bruxelles. Alla fine l’ok alla bozza arriva sia dal Consiglio dei ministri che, come spiegato dal premier Draghi, dall’Europa stessa.

Recovery, promessa all’Europa

Il presidente del Consiglio parla di “disco verde” dal consesso continentale. E di “questioni molto marginali su cui la discussione continua”. Niente di irreparabile comunque, o almeno così sembra. Del resto, al di là del nodo Superbonus che ha tenuto sul chi va là per la posizione granitica dei Cinque stelle sulla proroga, le incognite erano soprattutto a livello continentale. La mossa giusta sarebbe arrivata con un colloquio intercorso fra il premier Draghi e la presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, durante le interlocuzioni che avevano poi provocato lo slittamento.

Nodo Superbonus

Rilancio e crescita saranno le parole d’ordine. L’Europa ha strappato la promessa all’Italia di mantenere la rotta sul piano tracciato per la ripresa, decisa ma parallela alle direttive dell’Ue. Per quanto riguarda le beghe interne, sembra che alla fine la proroga del Superbonus arriverà. Orizzonte 2023, per consentire di limare alcuni dettagli tecnici e permettere un ricorso più lineare e meno burocratico da parte dei fruitori all’agevolazione. Qualora dovesse andare in porto, il prolungamento gioverà di nuove risorse in Legge di Bilancio. L’attesa è cominciata.

Damiano Mattana: