È stato pubblicato in data odierna il rapporto redatto in sinergia da Svimez e Centro Studi delle Camere di Commercio Guglielmo Tagliacarne – Unioncamere in relazione allo stato di salute delle imprese italiane nell’emergenza Covid – 19.
Campione analizzato e fragilità strutturali evidenziate dalla pandemia
Tanto premesso – da questo studio effettuato su un campione di 4000 imprese manifatturiere e dei servizi avente un personale impiegato che oscilla tra le 5 e le 499 unità – è emerso che le aziende che corrono il rischio di chiusura più elevato sono quelle che hanno difficoltà a resistere alla selezione operata dalla pandemia a causa di una fragilità strutturale dovuta alla mancanza di digitalizzazione, export, innovazione e ad una previsione economica negativa per l’anno in corso.
Il 15 % delle imprese a rischio chiusura
In ultima istanza si ricorda che – in Italia – le imprese che hanno in organico tra i 5 e i 499 addetti e rischiano di chiudere i battenti per la crisi economica sono 73200 – ovvero il 15% della totalità delle stesse – di cui 17.500 sono ubicate nel Centro Italia, 19.900 al Sud e la restante parte nel Nord del Paese.