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Raid Khan Younis, Hamas: “90 morti e 300 feriti”

Serie di attacchi israeliani sulla Striscia di Gaza  dopo l’operazione di ieri a Rafah ha che colpito un deposito di parapendii, utilizzati il 7 ottobre scorso, e ha consentito di smantellare diversi tunnel. Ultimo, in ordine di tempo, quello su Gaza City denunciato da Hamas, che avrebbe ucciso 17 persone. Oscillano tra i venti, secondo il giornale israeliano Haaretz, che cita fonti mediche, i trenta, per l’agenzia di stampa palestinese Wafa, e la settantina, secondo il ministero della Sanità palestinese, i morti nella zona di Khan Younis, nella regione di Al-Mawasi, dove hanno riparato tanti sfollati. L’ospedale Nasser non riesce più a funzionare perché i medici sono sopraffatti dal numero di feriti. Botta e risposta sulla sorte di Mohammed Deif, comandante delle Brigate Al-Qassam. Secondo i militari e l’intelligence israeliani, riferisce il sito Ynet, ci sarebbe anche lui tra i feriti, mentre per il premier Netanhyahu ha detto che non c’è certezza se sia stato ucciso o meno. Il numero due di Hamas a Gaza ha replicato negando che Deif sia morto.  Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha annunciato la “massima allerta su tutti i fronti” dopo il raid a Gaza contro il capo militare di Hamas, Mohammed Deif. Lo riporta Ynet. Contatti tra gli Usa e gli israeliani, con il capo della Difesa Usa Lloyd Austin che ha chiesto di ridurre al minimo le vittime civili.  La Giordania ha condannato “nei termini più forti” la “continua e brutale aggressione di Israele contro Gaza e il suo sistematico attacco ai civili e ai rifugiati”. E’ di cinque vittime invece il bilancio di un bombardamento notturno su Deir Balah. Il bilancio nell’enclave palestinese dal 7 ottobre è di oltre 38.345 morti e 88.295 feriti, secondo il Ministero della Sanità locale gestito dal movimento islamista Hamas.

Colpita Gaza City

Hamas denuncia che c’è stato un raid israeliano a una sala di preghiera in un campo profughi sulla spiaggia di Gaza, a ovest di Gaza City, che ha causato 17 morti. Lo affermano i funzionari sanitari della Striscia di Gaza, come riporta il Guardian.

Bilancio in salita a Khan Younis

“Il numero dei martiri del massacro di Al-Mawasi è salito a 90 morti e 300 feriti“. Lo annuncia il Ministero della Sanità di Hamas che gestisce la Striscia di Gaza. Lo scrive al Jazeera. Tra gli uccisi nel raid israeliano a Mawasi c’è anche Osama Nofal, direttore generale del ministero dell’economia di Hamas nella Striscia. Lo ha riferito il sito Ynet secondo cui Nofal era considerato una figura di spicco di Hamas a Gaza.

Ospedale al collasso

L’ospedale Nasser a Khan Yunis “non è più in grado di funzionare” per l’enorme numero di feriti arrivati dopo il raid israeliano a Gaza: lo affermano i funzionari sanitari citati da alcuni media internazionali. L’ospedale Nasser di Khan Younis “non è più in grado di funzionare” poiché i medici sono “sopraffatti dal gran numero di feriti”.

La sorte di Mohammed Deif

L’intelligence militare israeliana e l’esercito stimano al momento che Mohammed Deif sia rimasto “gravemente ferito” nel raid a Mawasi, nel sud della Striscia. Lo ha riferito il sito Ynet. Khalil al-Hayya, il vice di Yahya Sinwar, il capo di Hamas a Gaza, ha negato che sia stato ucciso Mohammed Deif, capo militare del movimento in un raid israeliano a Khan Yunis, affermando che Netanyahu ha voluto dichiarare una “falsa vittoria” durante la sua conferenza stampa in cui annunciava un tentativo di assassinio di Deif. Lo riporta al Jazeera. Al-Hayya ha ribadito che le affermazioni di Israele circa l’attacco a Deif sono false “nonostante il dolore per le decine di vittime e martiri, la maggior parte dei quali erano donne e bambini”. “Il sangue di Mohammad Deif non è più prezioso o migliore del sangue del più piccolo bambino palestinese. Tuttavia, diciamo a Netanyahu che ha fallito e che Mohammad Deif ora ti sta ascoltando e sta prendendo in giro le tue false e vuote dichiarazioni”, ha sottolineato al-Hayya. L’Idf ha confermato di aver “attaccato Muhammad Deif e Rafa Salameh”. Lo ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui i due erano “in un complesso civile che Hamas aveva recintato con alberi, in un’area aperta, recinzioni e piccoli edifici, che ha una struttura bassa e capannoni così che i terroristi potessero muoversi in sicurezza. Anche gli agenti di Hamas che avevano messo in sicurezza il complesso sono rimasti feriti”. L’Idf ha poi precisato che “non si tratta delle tende degli sfollati interni oltre la recinzione”. La tv saudita ‘Al Hadath’ – che cita fonti non specificate – ha riferito che Rafaa Salameh, comandante della Brigata Khan Yunis di Hamas, è stato ucciso nel raid di Israele nel sud della Striscia. Secondo queste fonti – riprese dai media israeliani – Mohammed Deif, leader militare di Hamas che era con Salameh, è rimasto “gravemente ferito”.

Netanyahu: “Elimineremo leadeship Hamas”

“Israele ha attaccato oggi a Gaza nel tentativo di eliminare Mohammed Deif, ma non c’è certezza assoluta assoluta che ci siano riusciti”. Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu definendo Deif un “arci-terrorista”. Così come non c’è certezza sulla morte di Deif – ha proseguito Netanyahu – “non c’è neanche per Salameh. Ma in una maniera o l’altra elimineremo tutta la leadership di Hamas“. “L’attacco – ha detto ancora Netanyahu – è stato organizzato grazie ad un lavoro di intelligence eccellente. Prima di autorizzarlo ho voluto sapere che non c’erano ostaggi nella zona, quali i danni collaterali e le armi usate”. Il premier ha poi aggiunto che “questo attacco è un messaggio di deterrenza nei confronti dei fiancheggiatori dell’Iran nella regione”. “Da ottobre Israele è sottoposto ad una minaccia esistenziale: l’Iran – ha spiegato – cerca di strangolarci con un cappio di razzi da fronti diversi. Non dobbiamo rinunciare alla vittoria e la guerra finirà solo quando avremo raggiunto la vittoria”. Per quanto riguarda le trattative, Netanyahu ha denunciato che Hamas “ha cercato di apportare 29 correzioni al tracciato di Biden”. “Proprio la pressione militare – secondo il premier – consente di compiere progressi nelle trattative”. Fonti di Hamas che hanno parlato con Haaretz, hanno affermato che, nonostante i colloqui sulla tregua a Gaza siano stati ostacolati, il gruppo non li farà saltare e non permetterà al premier israeliano Benyamin Netanyahu di addossargli la colpa di ciò”. Lo scrive Haaretz.

Usa: “Ridurre al minimi le vittime civili”

La Casa Bianca ha fatto sapere di essere in contatto con Israele dopo l’attacco a Khan Yunis, nel sud di Gaza. “Israele ci ha informati di aver attaccato alti funzionari di Hamas“, ha dichiarato un portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale americana ai media israeliani precisando di aver “ricevuto anche segnalazioni di vittime civili e sono in contatto con le controparti israeliane per saperne di più”. Il Segretario alla Difesa americana LLoyd Austin ha discusso con il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant delle operazioni a Gaza. Lo riferisce il portavoce del Pentagono Pat Ryder. Austin ha sottolineato l’importanza di ridurre al minimo i morti civili.

La condanna della Giordania

Il portavoce del ministero degli esteri di Amman Sufyan Al-Qudah – citato dalla Petra – ha denunciato “l’attacco delle forze di occupazione israeliane delle tende degli sfollati a Khan Yunis, a sud della Striscia di Gaza, in un’area precedentemente classificata come sicura da Israele, che ha provocato la morte e il ferimento di decine di palestinesi”.

Deir el-Balah

L’agenzia di stampa palestinese Wafa e l’emittente araba Al Jazeera affermano che almeno cinque persone sono morte e diverse altre sono rimaste ferite in un bombardamento aereo israeliano che stanotte ha colpito una casa nella città di Deir el-Balah, nel centro della Striscia di Gaza.

Deposito di parapendii

L’esercito israeliano fa sapere, in un post su Telegram, di avere colpito ieri a Rafah un deposito di parapendii utilizzato dall’Unità di difesa aerea di Hamas durante il massacro del 7 ottobre. “Le truppe dell’Idf – vi si legge – continuano l’attività operativa mirata e basata sull’intelligence nell’area di Rafah. Durante i raid mirati nell’area dell’ultimo giorno, le truppe hanno smantellato numerosi tunnel del terrore ed eliminato numerosi terroristi di Hamas”. Durante l’operazione – aggiunge l’Idf – sono stati sparati colpi contro i militari israeliani, che hanno risposto al fuoco colpendo ed eliminando la cellula”. Proseguono intanto gli attacchi in tutta la Striscia di Gaza.

Fonte Ansa

redazione

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