Una serie di attacchi aerei hanno interessato la regione di Jabalya e del campo profughi di Deri-el-Balah, nella Striscia di Gaza. Colpito anche il campo di Nour Shams, in Cisgiordania. Quasi cinquanta le vittime. Intanto l’Oms denuncia: “Il pronto soccorso dell’al-Shifa è un bagno di sangue”.
Raid a Gaza e in Cisgiordania
Almeno 47 palestinesi “sono stati uccisi in una serie di attacchi aerei israeliani nelle ultime ore sulla città di Jabalya, a nord della Striscia di Gaza, e nel campo profughi di Deir el-Balah, nel centro” dell’enclave. Lo scrive l’agenzia palestinese Wafa che cita fonti locali.
Secondo quanto riferito, protezione civile e ambulanze “hanno recuperato i corpi di 35 civili e almeno 90 feriti” a Jabalya, “con molti ancora intrappolati sotto le macerie“. Nel frattempo, “aerei israeliani hanno colpito una casa di Deir al-Balah uccidendo circa 12 persone e lasciando numerosi feriti”, scrive Wafa. “Molte delle vittime erano sfollati”
I bilanci
È salito a quattro il bilancio dei palestinesi uccisi in un’operazione israeliana nel campo profughi di Nour Shams nei pressi di Tulkarem in Cisgiordania.
Lo ha rifgerito l’agenzia Wafa che cita fonti mediche. I due uccisi – secondo la stessa fonte – sono Walid Abdel Razzaq Asaad Zahra (22 anni) e Asaad Fathi Asaad Zahra (33). In precedenza altri due palestinesi – secondo la stessa fonte – erano stati uccisi dalle “forze di occupazione all’interno del campo” in un attacco avvenuto anche “con droni“. L’esercito israeliano non ha ancora commentato il fatto.
L’esercito israeliano ha annunciato la morte di altri due soldati uccisi in combattimento uno nel nord, l’altro nel sud di Gaza. Si tratta di Joseph Avner Doran (26 anni) e di Shalev Zaltsman (24 anni). Secondo le stime ufficiali il bilancio, dall’avvio dell’operazione di terra nella Striscia, è ora di 121 soldati uccisi in combattimento.
Al-Shifa, la denuncia dell’Oms
Il pronto soccorso dell’ospedale al-Shifa, il più grande nel nord di Gaza, è “un bagno di sangue” e la struttura “ha bisogno di rianimazione”, ha avvertito l’Organizzazione Mondiale della Sanità. L’Oms, citata dal Guardian, ha affermato che “decine di migliaia di sfollati stanno utilizzando l’edificio e i terreni dell’ospedale per ripararsi” e che c’è “una grave carenza” di acqua potabile e cibo. Le sale operatorie non funzionano a causa della mancanza di carburante, ossigeno e altre forniture, ha affermato l’organizzazione che parla di “centinaia di feriti’.
Fonte: Ansa