Quirinale, si infiamma la corsa al Colle: vertice del Centrosinistra

Tecnicamente non era una candidatura quella di Silvio Berlusconi. Piuttosto una proposta. Il passo indietro dall’ex premier dalla corsa al Quirinale però ha fatto rumore, anche se per certi versi era pronosticabile. Alla base della decisione ci sarebbe un colloquio con la famiglia, che lo avrebbe convinto a desistere dal proporsi per prendere il posto di Presidente della Repubblica. Una combinazione di fattori, fra stress, franchi tiratori e coalizione non del tutto convinta, avrebbero portato i Berlusconi a consigliare al leader di Forza Italia il fatidico passo indietro. A Villa San Martino si è sostanzialmente chiuso un capitolo di una corsa al Colle che, al momento, continua a dividere le forze politiche. Anche sul fronte interno. La rosa dei nomi circolanti è divisiva. Eppure, sulla figura del Capo dello Stato, una convergenza dovrà esserci per forza.

Quirinale, il vertice del Centrosinistra

In mattinata è iniziato il vertice del Centrosinistra, previsto alla Camera. Sul tavolo c’è il dossier Quirinale. Inizialmente era stato preventivato un incontro preliminare fra Enrico Letta, Giuseppe Conte e Roberto Speranza, per poi procedere alla riunione vera e propria con i capigruppo del Partito democratico, del Movimento 5 Stelle e di Liberi e Uguali. Probabile anche un incontro fra il segretario dem e Matteo Renzi. Nelle prossime ore, secondo quanto spiegato da fonti del Nazareno, dovrebbe essere in agenda un incontro anche con Matteo Salvini, che oggi vedrà i capigruppo della Lega Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo, oltre che i governatori e i delegati regionali del Carroccio. Il punto resta delicato in seno al Centrodestra, visto il passo indietro di Berlusconi e l’urgenza di trovare un nome che convinca le tre forze della coalizione.

Ricerca della convergenza

Del resto, il Centrosinistra punta a mantenere un filo conduttore fra Quirinale e Governo. Stesso discorso per Giuseppe Conte, che per l’unità dei suoi gruppi parlamentari dovrà garantire la continuazione della legislatura. Fra i gruppi, tuttavia, la convergenza sui nomi è ancora una chimera: nelle scorse ore aveva ripreso quota il nome di Pierferdinando Casini, mentre una larga fetta spera ancora in un ripensamento di Sergio Mattarella. Dal Csx, poi, arriva una prima barriera sui nomi in arrivo dal Centrodestra, pronti a essere proposti da Salvini nelle prossime ore. Da Largo del Nazareno rispondono chiaramente: “Non consentiremo l’assalto al Quirinale”. Ma col Mattarella bis lontano, il nome di Draghi in campo e i tempi stretti, sembra che le prossime ore saranno già decisive per impostare perlomeno un terreno comune.

Damiano Mattana: