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Sfida per il Quirinale, è stallo: Pd e M5s verso la scheda bianca

Dal vertice del Centrosinistra emerge convergenza sulla scheda bianca. Letta fa il nome di Riccardi. Salvini: "Draghi? Pericoloso toglierlo dal Governo"

Poche ore e inizierà la chiama. Il nuovo Presidente della Repubblica dovrà venir fuori da una rosa di nomi ancora tutt’altro che definita, nemmeno dopo il vertice odierno del Centrosinistra. Dalla riunione dei leader emergono più indizi che indicazioni per il Quirinale. Anche se un primo nome viene fuori (quello di Andrea Riccardi, fondatore della Comunità Sant’Egidio). Il segretario del Pd, Enrico Letta, in giornata ha incontrato i ministri dem prima dell’assemblea dei grandi elettori, preannunciando quindi una prima giornata da probabile scheda bianca.

Un gesto utile a “dare un segno di disponibilità e apertura all’interlocuzione, pur nella durezza della nostra condanna di quanto avvenuto ieri nel Centrodestra”. E sul rapporto con M5s e LeU, Letta si dice soddisfatto: “E’ positivo, costruttivo, proseguirà in questi giorni. Insieme, oggi abbiamo deciso e comunicato un impegno a parlare con tutte le forze politiche. Un percorso per arrivare martedì o mercoledì a un nome condiviso da tutti”.

Salvini: “Pericoloso togliere Draghi da Palazzo Chigi”

Nelle prossime ore, il segretario dem incontrerà il leader della Lega, Matte Salvini. Dal quale arriva una prima barriera sul nome di Mario Draghi. A margine della riunione di partito a Montecitorio, il segretario del Carroccio ha spiegato che “togliere Draghi dalla presidenza sarebbe pericoloso”. Sugli altri nomi non si sbilancia, precisando però che quello di Pierferdinando Casini non è una proposta del Centrodestra. Indicazioni di voto non arrivano: “Decideremo domani, vedrò i capigruppo”. Più chiare le idee sullo stop alla candidatura di Mario Draghi: “Sarebbe pericoloso per l’Italia in un momento difficile reinventarsi un nuovo governo da capo, fermerebbe il Paese per giorni e giorni. La Lega non vuole questo”.

Quirinale, stallo pre-voto

L’auspicio di Salvini è che “da sinistra non arrivino ‘no no no’, perché l’Italia merita una scelta veloce e condivisa… Il Centrodestra ha il diritto e dovere di fare proposte senza che nessuno metta ‘no’ pregiudiziali senza sapere neanche di stiamo parlando. Donne e uomini di assoluto spessore ci sono, li faremo nelle prossime ore, non ci sarà un nome imposto e proposto, ce ne sono 2,3,4″. L’impressione è che il primo giro sarà di prova. E lo stallo pre-voto è forse l’unico scenario che non sorprende nessuno.

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