Argentina-Croazia, fuori i secondi
Si comincia a fare sul serio. Non che fino a ieri si sia scherzato, ma è innegabile che da domani si comincia a fare la storia anche di questo Mondiale. C’è subito Argentina-Croazia, la selezione albiceleste che vuole dare un senso alla sua avventura qatariota dopo le delusioni degli ultimi mondiali, e chi invece, la Croazia, vuole ribadire la finale disputata quattro anni fa contro la Francia. Argentina-Croazia che si specchia soprattutto nel nome di Leo Messi e Luka Modric, i fari delle due formazioni, i fantasisti, quelli in grado con una giocata di cambiare il corso della partita. Da una parte i favoriti fin dall’inizio, ovvero gli argentini, dall’altra una Croazia che vanta una mediana come pochi altri. E’ l’ultimo mondiale per Messi e Modric, e la voglia di scrivere il loro nome sull’albo d’oro. Un duello non farà mai la partita, ma è innegabile che nei loro nomi si specchia questa sfida all’insegna della fantasia che mai come stavolta va al potere.
Fischia l’Italia
Sarà una squadra arbitrale tutta italiana quella chiamata a fischiare nella semifinale di Qatar 2022. La sfida Argentina-Croazia sarà arbitrata dai nostri connazionali: a dirigere ci sarà Daniele Orsato di Schio, con i guardalinee Carbone di Napoli e Giallatini di Roma 2, mentre in sala VAR ci saranno Irrati di Pistoia e Valeri di Roma 2, assistente video. Con la direzione di gara di Argentina-Croazia, Daniele Orsato diventerà il quinto fischietto italiano ad essere arrivato a dirigere il penultimo appuntamento mondiale. Prima di lui Luigi Agnolin che diresse Francia-Germania del 1986, poi Concetto Lo Bello in Germania-URSS del 1966, Vincenzo Orlandini, Germania-Austria del 1954 e Rinaldo Barlassina (Cecoslovacchia-Germania del 1934). Dopo 36 anni, insomma, si torna a vedere un arbitro italiano nella semifinale del Mondiale. Ed è un grande riconoscimento per Orsato e per tutto il gruppo italiano che si è fatto particolarmente apprezzare durante questo Mondiale. Un grande riconoscimento per l’intera classe arbitrale italiana.
Cosa resterà degli stadi di Qatar 2022
Da domani il via alle semifinali mondiali e per gli stadi qatarioti inizia il conto alla rovescia. In parte saranno smantellati, con la capienza che passerà da 380 mila a 210 mila posti. I moduli in eccesso saranno smontati e donati ad altri paesi, grazie ai materiali usati per la costruzione, in gran parte riciclabili. Tre subiranno una sostanziale riduzione, ma rimarranno stadi a tutti gli effetti, l’Education City, Al Thumama e Al Ryyan, la cui capienza sarà portata a 20mila posti. Il Khalifa, rimarrà lo stadio dove giocherà la nazionale del Qatar. L’Al Bayt, che ha ospitato la partita inaugurale, sarà trasformato in un hotel 5 stelle immerso nel verde, sede per le escursioni nel deserto. Il Lusail, teatro della finale del 18, sarà trasformato in centro scolastico con un padiglione sanitario che farà da supporto al vicino ospedale di Hamad. Infine l’Al Janoub e il 974, costruito con soli container, saranno smantellati del tutto. Prima della fine dell’anno, il 974 ospiterà due sfilate di alta moda, mentre i padiglioni Fifa stanno cominciando ad essere rimossi. Una vita breve sull’altare di un mondiale che è andato troppo di corsa.