Il voto in Russia rinsalda le alleanze di Mosca. In particolare quella di Vladimir Putin, rieletto per altri sei anni, e del presidente cinese, Xi Jinping, tra i primi a congratularsi con lui subito dopo la vittoria elettorale. La quale, peraltro, continua a essere contestata dai Paesi occidentali, Stati Uniti n testa.
Putin e Xi, intesa rafforzata
Tra i primi atti di Vladimir Putin dopo la rielezione alla guida della Russia per altri sei anni, vi sarà la conferma al massimo livello dell’asse strategico con la Cina attraverso una visita a Pechino in programma in maggio. Almeno secondo fonti citate dalla Reuters, mentre la notizia non viene confermata da nessuno dei due Paesi. L’accelerata nello sviluppo delle relazioni fra Pechino e Mosca è un fenomeno degli ultimi due anni, favorito dal conflitto in Ucraina e dalle conseguenti sanzioni economiche dei Paesi occidentali alla Russia, che cerca di rimediare con la crescita degli scambi e delle esportazioni energetiche verso oriente: con la Cina, appunto, e con l’India.
Le amicizie di Mosca
Ma anche altri Paesi che hanno relazioni di amicizia con gli Usa e con la Ue hanno preservato i loro rapporti con Putin. Lo testimoniano i nuovi messaggi di congratulazioni ricevuti da Stati quali l’Arabia Saudita e il Kuwait, o l’Egitto. Sul terreno, intanto continua lentamente l’avanzata russa nel Donbass ucraino, con la conquista di un altro centro abitato, quello di Orlovka, nei pressi della cittadina di Avdiivka, occupata dalle truppe di Mosca il mese scorso.
I complimenti di Xi dopo il voto
Lunedì il leader cinese Xi Jinping era stato tra i primi a congratularsi con il capo del Cremlino per la rielezione, affermando che essa “riflette pienamente il sostegno del popolo russo” e sottolineando che Pechino “attribuisce una grande importanza alle relazioni bilaterali“. Tra i due leader si è formata anche un’amicizia personale nei 42 incontri che hanno avuto negli ultimi dieci anni. Gli ultimi due lo scorso anno, quando Xi si è recato a Mosca in marzo e Putin ha ricambiato la visita a Pechino in ottobre. Sempre nel 2023 l’interscambio bilaterale è salito al livello record di oltre 200 miliardi di dollari.
Rapporti forti
Da parte sua Putin, parlando subito dopo la rielezione, ha definito “forti” i rapporti con Pechino, perché i rispettivi interessi nazionali “coincidono”. Entrambi il leader hanno detto più volte di volere essere protagonisti di un cambiamento globale verso il “multilateralismo”, sfidando quello che vedono come la volontà degli Usa di mantenere il ruolo di guida del mondo come unica potenza. Sulle elezioni presidenziali è infine tornata oggi Yulia Navalnaya. Putin “non è il presidente legittimo della Russia”, ha affermato la vedova dell’oppositore Aleksej Navalny, morto il mese scorso in detenzione in una colonia penale artica. Un’affermazione che suona come una risposta a quanto detto ieri sera dal Consigliere per la sicurezza americana, Jake Sullivan, secondo il quale “le elezioni in Russia non sono state né libere né giuste ma la realtà è che Putin è il presidente” e bisogna “fare i conti con questa realtà”.
Fonte: Ansa