Ancora una morte sul lavoro. Ha perso la vita in un cantiere in località Le Matine a San Giovanni Rotondo, in provincia di Foggia, un operaio di 47 anni schiacciato da una lastra di calcestruzzo. “E’ ora di lavorare seriamente per fermare questa strage silenziosa”, ha detto il segretario generale della Uil Puglia Franco Busto.
L’accaduto
Nell’incidente, Alessandro Rosciano, questo il nome del lavoratore originario di Manfredonia, avrebbe perso la vita sul colpo, sotto gli svariati quintali di peso del materiale da costruzione, e i sanitari del 118, dopo aver constato il decesso, hanno avvisati i militari dell’Arma. In corso gli accertamenti per chiarire la dinamica dell’accaduto: da una prima ricostruzione, la lastra sarebbe scivolata dal mezzo che la stava spostando, colpendo l’operaio.
Strage silenziosa
“Ancora una vittima di un incidente sul luogo di lavoro, ancora una volta il lavoro che diventa sinonimo di morte e non di vita. Basta”, così Busto della Uil Puglia sulla morte di Rosciano. “Ci auguriamo che la magistratura faccia presto il suo corso, ma è ora di lavorare seriamente per fermare questa strage silenziosa, spesso causata dalla scarsezza o dall’assenza di misure di sicurezza, che ha già causato troppe vittime quest’anno in Puglia”, ha aggiunto.
“Solo qualche giorno fa segnalavamo un’emergenza seria legata alla sicurezza che si evinceva dai dati sugli infortuni nei primi sei mesi dell’anno. Quarantuno morti e quarta regione in Italia per incidenza su numero occupati”, commentano i segretari generali della Cgil regionale Pino Gesmundo e della Camera del Lavoro di Foggia Maurizio Carmeno. evidenziando che “E’ insostenibile per un Paese civile dover fare i conti ogni giorno con uomini e donne che escono di casa per andare a lavorare e garantirsi un reddito per vivere, e che trovano invece la morte”, hanno aggiunto.