Russia e Stati Uniti provano a ricucire lo strappo. Vladimir Putin aveva accolto con soddisfazione l’elezione di Donald Trump alla Casa Bianca. E, a riprova della fiducia riposta, ha subito chiamato il tycoon newyorchese per congratularsi della vittoria e gettare le basi per la ripresa del dialogo.
Ripresa del dialogo
Nel corso della chiacchierata, molto cordiale, il leader del Cremlino e quello di Washington hanno espresso la necessità di un incontro a breve. Perché ora la priorità – si sono detti – deve essere quella di “normalizzare” i rapporti tra i due Paesi. Relazioni che al momento sono “assolutamente insoddisfacenti”.
Nuova Guerra Fredda
Molte le situazioni che hanno provocato il gelo tra Putin e Obama: dalla crisi ucraina a quella siriana, passando per l’affare Snowden (a cui Mosca da ospitalità) e per le accuse di interferenze da parte di Mosca nelle elezioni presidenziali americane. Ingerenze che per i democratrici Usa e per molti 007 sono state messe in campo per favorire proprio Trump e svantaggiare Hillary Clinton, candidata vista a Mosca come troppo ostile e troppo in continuità con la presidenza Obama.
Non ingerenza
Ora tutto è pronto per un cambiamento radicale. “Il presidente russo si è detto pronto a costruire un dialogo fra partner con la nuova amministrazione sui principi di uguaglianza, rispetto reciproco e non interferenza nei rispettivi affari interni”, afferma il Cremlino. Mentre dalla Trump Tower di New York lo staff del neopresidente Usa parla della necessità di riallacciare “una relazione forte e duratura con Mosca”. Sarà il tempo a dire se alle parole seguiranno i fatti.
Alleati preoccupati
Fatto sta che il possibile asse Trump-Putin non può che preoccupare l’Europa. E rassicurare gli alleati sarà uno degli obiettivi dell’ultimo viaggio di Barack Obama nel Vecchio Continente. A Berlino il presidente uscente vedrà la cancelliera tedesca Angela Merkel, il presidente francese Francois Hollande, il premier britannico Theresa May, il presidente del consiglio italiano Matteo Renzi. Un vertice nel corso del quale – ha detto lo stesso Obama nella sua prima conferenza stampa dopo il voto – porterà un messaggio di Trump: quello che gli impegni con la Nato verranno rispettati.
Obama in Europa
Anche qui sarà il tempo a dire se a queste parole seguiranno i fatti. Dopo la durissime critiche di Trump all’Alleanza Atlantica durante la campagna elettorale. Parole che hanno lasciato intendere un disimpegno Usa soprattutto se gli altri Paesi non contribuiranno di più alle spese. C’è da giurare che Obama metterà comunque in guardia l’Europa: bisogna tenere gli occhi aperti. E, prima di partire per l’ultima trasferta oltreoceano, lancia un messaggio anche a Trump: “Le nostre alleanze sono cruciali per la nostra sicurezza”. Non solo in Europa. Anche in Asia.