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Presunti abusi, Trump: “Solo Fango”. Ma crolla nei sondaggi

Donald Trump prova a difendersi dopo le accuse di molestie sessuali lanciate da alcune donne. Il candidato bolla le insinuazioni come “fango” di persone “fomentate dai media” collusi “con il clan” della rivale democratica, Hillary Clinton.

L’autodifesa

“Guardatela. Osservate le sue parole e ditemi cosa ne pensate…io non credo proprio” ha detto Trump, lasciando intendere che almeno una sue accusatrici, la reporter del magazine People, Natasha Stoynoff, non è credibile anche per il semplice fatto di non essere sufficientemente attraente. “Tutte calunnie” e tutte “orribili bugiarde”, ha attaccato il magnate del real estate, durante un intervento a West Palm Beach, in Florida, dichiarando di avere sufficienti prove per smentire le sue accusatrici, ormai quasi una dozzina. Ma il suo bersaglio restano gli organi d’informazione e la Clinton. “Tutti coloro che provano a sfidarli vengono giudicati dei razzisti, sessisti, xenofobi e moralmente deviati”, ha tuonato Trump. “Non c’è nulla che l’establishment politico non farebbe…per mantenere il suo potere a vostre spese ed è quello che sta succedendo”, ha rincarato il miliardario, denunciando anche “incontri segreti” di Hillary Clinton “con banche internazionali per distruggere la sovranità Usa in modo tale da arricchire queste potenze finanziarie globali”.

Crollo nei sondaggi

Ma nel giorno della resa dei conti, tra smentite e minacce di cause legali, il miliardario perde quota nei sondaggi, affondato proprio dalle donne. L’ultima rilevazione di Fox News – condotta tra lunedì e mercoledì scorsi – indica l’ex Segretario di stato in vantaggio di 8 punti su base nazionale (considerando la corsa a due) con il 49% dei consensi contro il 41% del miliardario. L’analogo sondaggio condotto tra il 3 e il 6 ottobre dava alla Clinton solo 4 punti di stacco, con il 48% contro il 44%.

Rispetto alla scorsa settimana, il supporto per il miliardario newyorchese è crollato di 12 punti tra le donne dai 45 anni in su, di 11 punti tra le ultra 65enni, di 10 punti tra le donne non metropolitane, di 7 punti tra le donne laureate e di 6 punti sia tra le donne Grand Old Party (Gop) e sia tra le donne bianche laureate. Dopo il video con le dichiarazioni sessiste di Trump, diffuso venerdì scorso, e all’indomani del secondo dibattito presidenziale, il supporto per il candidato repubblicano alla presidenza è invece aumento tra gli uomini, soprattutto bianchi e senza diploma di laurea (+25%).

Michelle all’attacco

A peggiorare la situazione ci ha pensato Michelle Obama. Intervenuta nell’Hampshire la First Lady ha stigmatizzato Trump per il suo comportamento “sessualmente predatorio“. Un candidato alla presidenza degli Stati Uniti che “si vanta di assalire delle donne” è “crudele”, “spaventoso” e va ben oltre “gli standard minimi di decenza umana”, è stato l’affondo di Michelle. “E non riesco a smettere di pensarci – ha detto – mi ha scossa nel profondo”. La scelta del prossimo presidente non riguarda più la politica, ha ammonito la first lady, è un imperativo morale, è una scelta “tra giusto e sbagliato”. Quelle di Trump “non erano solo parole”, ha insistito, riferendosi al video con le affermazioni sessiste del miliardario e alle successive accuse di molestie. “Quello che conta – ha esortato Michelle – non è il partito al quale si appartiene ma che nessuna donna venga trattata così. Nessuno di noi merita simili abusi“.

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