Nemmeno quindici giorni all’inizio del nuovo anno scolastico ma, di nuovo, i vari istituti potrebbero vedersi costretti a far ricorso alla schiera di supplenti in attesa di una chiamata. Anche quest’anno, infatti, la scuola potrebbe iniziare con 250 mila supplenti in servizio e con oltre 500 presidi in meno. Per questi ultimi, infatti, le assunzioni potrebbero saltare.
Scuola, presidi e docenti a rischio
Circa 250 mila supplenti, anche quest’anno, occuperanno le cattedre nell’ anno scolastico che tra meno di 15 giorni si appresta a ricominciare mentre per ben 519 nuovi presidi potrebbe saltare l’assunzione. Si annuncia un inizio in salita per il nuovo anno scolastico; non trova pace, infatti, la vicenda relativa al concorso per diventare dirigenti scolastici che si è svolto nel 2017: alla vigilia di Ferragosto il Tar del Lazio ha sospeso in via cautelare la procedura relativa alla nomina dei vincitori del concorso. Nel Lazio si tratta di 25 persone; sono 519 a livello nazionale.
Lo stato della graduatoria
Il ministero dell’Istruzione, che da quanto si è appreso si costituirà in giudizio per chiedere l’annullamento del decreto, aveva pubblicato la graduatoria finale lo scorso 9 agosto, con l’obiettivo di assegnare i vincitori alle scuole vacanti già dall’1 settembre. “Attendiamo sviluppi e indicazioni da parte del ministero dell’Istruzione su come dobbiamo muoverci”, ha fatto sapere all’ANSA il direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale del Lazio, Anna Paola Sabatini. La quale ha aggiunto che l’Ufficio scolastico era pronto per l’informativa sindacale e per l’inserimento dei dirigenti in vista del nuovo anno scolastico.
Nomine congelate
In sostanza il Tar del Lazio ha congelato l’imminente nomina dei futuri dirigenti scolastici che hanno partecipato al corso-concorso nazionale riservato che si è svolto nei mesi scorsi grazie ad un emendamento del Governo. La sospensione resterà in vigore almeno fino al 5 settembre, giorno in cui è fissata la camera di consiglio. Il concorso riservato per dirigenti scolastici, che si è concluso i primi di luglio, era stato previsto da una disposizione voluta dal Parlamento per mettere fine ai contenziosi in essere derivati dalla gestione del concorso ordinario del 2017.
La posizione sindacale
“Il ricorso – spiega il sindacato dei presidi Udir – mira a tutelare gli interessi dei docenti impegnati nel nuovo concorso ordinario per dirigenti scolastici 2023, i quali hanno già superato la preselettiva e sono in attesa della prova scritta per il prosieguo delle operazioni concorsuali”. Il sindacato ha incaricato il proprio segretario nazionale di richiedere l’intervento urgente del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, affinché venga prestata massima attenzione alla procedura concorsuale. E propone che questo periodo di sospensione sia utilizzato al meglio per garantire la trasparenza delle operazioni, partendo da un controllo rigoroso dei titoli di accesso dichiarati da candidati alla procedura riservata del concorso 2017.
Fonte: Ansa