In un bellissimo borgo dell’entroterra laziale a due passi dal Sacro Speco di Subiaco si trova il comune di Jenne, un paese abitato da circa 360 abitanti di inverno e che si ripopola nel periodo estivo arrivando ad oltre duemila presenze. Ed è proprio nel mese di agosto che da sei anni si organizza all’interno del progetto “Jenne perla della cultura” il premio giornalistico nazionale. Il sindaco Giorgio Pacchiarotti al suo terzo mandato esprime la sua grande soddisfazione per questa iniziativa che quest’anno ha visto tra i premiati un ospite d’eccezione, il vice premier e Ministro degli Esteri, Antonio Tajani. La giuria che ha scelto i canditati è composta dal presidente Antonio Preziosi, direttore del Tg2 Rai, dal prof. Roberto Cauda Dirigente Medico del Policlinico Gemelli di Roma, da Gemma Giovannelli giornalista Rai Lazio e dal Sindaco Pacchiarotti. Tra gli ospiti della serata il consigliere di Amministrazione della Rai, Simona Agnes, nominata recentemente presidente del Conservatorio di Musica Santa Cecilia di Roma. Il tutto è stato accompagnato dalla prestigiosa banda “Gli Ottoni del Melos Ensamble” che con i loro brani ha affascinato il pubblico all’interno della suggestiva Chiesa di Sant’Andrea Apostolo.
Il Premio Jenne 2023 al Ministro Tajani
Il Sindaco ha avuto l’onore di premiare Antonio Tajani che nel suo ringraziamento, tra le diverse riflessioni, ha voluto esprimere la sua grande soddisfazione come ministro degli Esteri di poter essere vicino anche agli ultimi, alle persone più fragili, raccontando la sua esperienza di soccorso e accoglienza di una bambina figlia di una vittima di tratta e ora accolta nell’associazione di don Oreste Benzi. Il ministro ha desiderato ringraziare l’Ambasciata e tutto il suo staff così preparato e collaborativo nel gestire questo aiuto umanitario. Il vice premier nel suo discorso ha anche sottolineato l’importanza di non seguire certi modelli politici europei dove addirittura si vorrebbe relegare le persone disabili in luoghi scolastici a loro dedicati. Forte e chiara è stata la posizione del ministro su questa proposta arrivata da un partito tedesco di estrema destra sottolineando l’incompatibilità a potersi unire in unico gruppo politico europeo che abbia questo tipo di idee. Le motivazioni del premio: “Giornalista e uomo politico di prestigio internazionale, l’onorevole Antonio Tajani è ministro degli Affari Esteri della Repubblica italiana e vicepresidente del consiglio dei ministri. Dopo una lunga carriera giornalistica in Rai ed al Giornale di Indro Montanelli, è entrato in politica nel 1994. Più volte parlamentare italiano ed europeo, ha ricoperto l’incarico di commissario europeo, di vicepresidente della Commissione Europea ed è stato eletto Presidente del Parlamento Europeo. Convinto europeista, è attualmente anche vicepresidente del Partito Popolare Europeo. Affianca alla attività politica ed istituzionale l’attività di volontariato per il recupero ed il reinserimento sociale dei giovani tossicodipendenti”.
Don Aldo Buonaiuto premiato per la lotta alla prostituzione schiavizzata
L’evento è stato arricchito dalla presenza di personalità che sono state premiate per lo spessore umano e culturale che svolgono nella società. Tra questi anche il nostro fondatore di In Terris, don Aldo Buonaiuto che ha ricevuto il premio giornalistico per essere in prima linea da tanti anni contro la criminalità organizzata e in particolare nel recuperare le vittime della tratta e prostituzione coatta; per tanti anni al fianco di don Oreste Benzi e anche animatore di un delicato ambito che si occupa delle vittime del mondo settario. È stato il noto giornalista e conduttore Gigi Marzullo a porgli diverse domande sul tema della tratta e poi non poteva mancare la domanda che Marzullo rivolge sempre ai sacerdoti: “Ma lei don Aldo come ci spiega che Dio prima ci dona la vita e poi ce la toglie?” E così don Aldo gli ha risposto: “Sai chi muore? Chi non ama”. Il sacerdote ha ricevuto il Premio Jenne 2023 “per la sua lotta alla prostituzione ed alle organizzazioni criminali per restituire dignità alle donne sfruttate della cui cura ed accoglienza si occupa personalmente, don Aldo Buonaiuto è stato il più stretto collaboratore di don Oreste Benzi negli ultimi quindici anni della sua vita – si legge nelle motivazioni che accompagnano il premio -. In prima linea nell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, don Aldo è anche attivo nella lotta contro le sette e nell’assistenza delle vittime delle organizzazioni settarie. Dirige la rivista on line Interris.it, punto di riferimento e di opinione del mondo cattolico. Ha pubblicato diversi saggi. Il libro “Donne crocifisse”, denuncia della violenza contro le donne vittime della tratta della prostituzione, è stato pubblicato con la prefazione di papa Francesco”.
L’impegno per curare i piccoli affetti da Covid-19: il Premio Jenne 2023 al dr. Buonsenso
Nell’incantevole borgo era presente per l’evento il dottor Danilo Buonsenso medico pediatra che svolge la sua attività clinica presso la Fondazione Policlinico A. Gemelli IRCCS, oltre che tutoraggio di studenti e specializzandi dell’Università Cattolica. Ha ricevuto il Premio Jenne 2023 in quanto, “nel corso della sua attività ed in particolare in questi 3 anni di pandemia, è stato in prima linea nell’assicurare la sua costante presenza ed il suo impegno nella diagnosi e cura dei bambini ed adolescenti affetti da COVID-19 e da altre malattie di interesse pediatrico. A questa sua intensa attività clinica associa da sempre un importante impegno scientifico che, nell’ultimo periodo, si è focalizzato sul long-COVID, malattia di recente identificazione e che riguarda un numero importante di soggetti nei quali insorge passato lo stato acuto dell’infezione. In questo specifico campo ha compiuto una serie di ricerche che hanno trovato ospitalità sulle più prestigiose riviste internazionali e che hanno ricevuto il plauso della comunità scientifica e l’attenzione dell’opinione pubblica. Si segnala che dai risultati di questi studi è stato possibile chiarire aspetti oscuri del long-COVID, aprendo nuove strade di ricerca e l’accesso a percorsi diagnostici per i pazienti che ne soffrono”.
Luca Baccari e la sua storia di d’amore, dolore e rinascita
Un altro premio è stato conferito a Luca Baccari autore di un libro drammatico e commovente che racconta la quotidianità di una vita familiare spezzata improvvisamente dal terremoto di Amatrice: “10 secondi” edito da Le Commari Edizioni. Luca perde la sua amata moglie Emanuela e suo figlio Pietro. Si salva la figlia Giulia di sette anni estratta dalle macerie dopo otto ore dal terremoto. La motivazione del premio è stata: “La storia di Luca Baccari è una storia d’amore e di dolore ma anche di forza e di rinascita, di speranza. Il 24 agosto del 2016, Luca, titolare di un bar ad Amatrice, ha visto morire la sua famiglia, a parte la fila Giulia, estratta vi a dalle macerie. Per lui c’è solo sgomento e disperazione ma come tanti amatriciani c’è la voglia di ripartire di ricostruire da zero la sua vita. E grazie a Giulia, la sua roccia, oggi è un imprenditore a Roma dove sta per inaugurare un nuovo locale”.