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Sale il tasso di positività, preoccupazione per le terapie intensive in nove regioni

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C’è un nuovo motivo d’allarme nel bollettino quotidiano del Covid nel nostro Paese. Ed è legato alla tenuta delle terapie intensive nelle varie regioni italiane. Si va pericolosamente verso la soglia di allerta in nove regioni, contro le sei di appena una settimana fa.

La soglia critica nazionale di posti occupati da pazienti affetti da coronavirus a livello nazionale è del 30 cento. E sono nove, appunto, le regioni che superano questa soglia.

Cresce anche il numero di quelle che superano la soglia di allerta dei reparti ospedalieri che è fissata invece al quaranta per cento dei posti letto: anche in questo caso le regioni a rischio sono nove.

Oggi in Italia si sono registrati 18.020 nuovi contagi con 121 mila tamponi effettuati (55 mila in meno rispetto a ieri). Il numero dei decessi è di 414. Sale il tasso di positività: oggi siamo al 14,8 per cento, tre punti e mezzo in più rispetto a mercoledì.

Ad oggi in tutta Italia ci sono 571.055 attualmente contagiati con 23.291 pazienti ricoverati con sintomi. In isolamento domiciliare rimangono 545 mila pazienti, con 15.659 guariti o dimessi.

Gli occhi di tutti sono sempre puntati sui vaccini. La notizia di oggi riguarda il siero prodotto da Moderna che dovrebbe essere in grado di offrire protezione fino a due anni. Ieri il vaccino di Moderna ha ricevuto il via libera dell’Ema ed ora attende l’ok anche dall’Aifa. I primi vaccini Moderna dovrebbero arrivare nel corso della prossima settimana.

“Saranno ancora pochi ma progressivamente cresceranno” ha detto il commissario Domenico Arcuri per il quale l’Italia è pronta all’appuntamento con la somministrazione del siero, ma occorre che ne arrivino a sufficienza per tutti. Per numero di vaccinati, ha detto ancora il commissario Arcuri “siamo il primo Paese, in una classifica tra i Paesi che hanno una dimensione di abitanti simile al nostro”.

Serena Livoli: