E le stelle stanno a brillare nei cieli di Germania. Sono le quattro migliori squadre d’Europa, quelle approdate alle semifinali. Si tratta di Spagna, Francia, Inghilterra e Olanda. Ironia del calendario e di un tabellone pazzo, nella parte alta si sono ritrovate le migliori, complice quel pareggio che la già eliminata Polonia ha imposto alla Francia nella fase a gironi, che ha dirottato i vice campioni del mondo dalla parte di Spagna, Portogallo e Germania. E ha cambiato le carte in tavola di un Europeo che di conseguenza ha visto scontrarsi le migliori, mentre dalla parte opposta, è rimasta, tra le presunte favorite, la sola Inghilterra e quell’Olanda cresciuta partita dopo partita. Era il nostro gruppo, quella parte di tabellone che ad un certo punto ci ha fatto persino sognare il grande colpo, perché le possibilità di andare avanti c’erano, eccome.
Ma sappiamo benissimo tutti come è andata, con l’indecorosa uscita di scena agli ottavi, dove l’Italia è rimasta negli spogliatoi per essere poi devastata da una Svizzera, brava quanto si vuole, ma mai al nostro livello calcistico.
Dove non vincono mai le teorie, ma la qualità e possibilità di espressione. Che l’Italia non ha avuto. Così dopo il quarto di fuoco tra Spagna e Germania, eccone un altro da girone dantesco, quello tra gli stessi iberici e la Francia vice campione del mondo.
Sarebbe stata anche questa una possibile finale, come lo era quella tra la Roja e i padroni di casa della Germania, cui i grandi eventi in casa non sortiscono mai effetti colorati di rosa. Prima l’Italia nel 2006 in semifinale mondiale, stavolta la Spagna nel quarto europeo, per i tedeschi la solita storia. Eliminati davanti alla gente di casa. Si va avanti e Spagna-Francia sono arrivate al penultimo atto con modalità totalmente diverse.
Bella sul piano del gioco la formazione di Luis De La Fuente, ricca di qualità nei suoi uomini. E’ una Spagna che, a differenza delle precedenti, ha accantonato il tiki taka, visto che il possesso palla è più portato alla verticalizzazione attraverso le fasi di gioco e non alle accelerazioni improvvise dei tempi recenti con alla guida Luis Enrique. E’ il miglior prodotto calcistico finora visto, quello che appaga gli occhi ma ricco anche di tanta sostanza.
Di contro una Francia sorniona, non brillantissima, che ha faticano fin dagli ottavi quando solo un’autorete di Vertonghen ha permesso ai transalpini di ridurre ai minimi termini il Belgio, per poi passare dai calci di rigore contro il Portogallo. Sfida intrigante, con la Roja che dovrà fare a meno di tre pezzi importanti, Carvajal, Lenormand e Pedri. Da una parte una squadra che poggia tutto sul gioco, la Spagna, dall’altra una Francia che si innesca sulle giocate delle tante frecce al suo arco. Ne verrà fuori una grande partita, peccato ne resterà una sola.
Dall’altra parte del tabellone c’è Inghilterra-Olanda, con la squadra dei Tre Leoni che piace il giusto sul piano del gioco, ma ricca di tanto carattere, trascinata finora dai guizzi di Kane, Bellingham e Saka, opposta alla Nazionale di Koeman dove spicca la stella Gakpo, ma ricca di elementi di personalità quali Depay, Dumfries, Van Dijk. Qui l’equilibrio è ancora più spiccato, ma ormai siamo quasi alla fine e come peschi, peschi bene. Inutile fare pronostici. Interessi immancabilmente alti, lo spettacolo garantito. E allora non resta che andarle a giocare queste due semifinali, ricche di storia, di qualità. E in campo ce n’è davvero tanta. Tutto pronto, squadre già nel sottopoasso che immette sul campo. Vediamo chi fa le valige e vola a Berlino.