Pompeo, appello al Vaticano: “Non rinnovi l’accordo con la Cina”

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In una fase in cui si cerca di ammorbidire i toni sulla guerra della tecnologia, il fronte della disputa fra Stati Uniti e Cina tocca fronti finora mai esplorati. Protagonista è ancora una volta il segretario di Stato americano, Mike Pompeo, che porta il terreno dello scontro col Dragone addirittura sul piano ecclesiale. E lo fa attraverso un discusso tweet. “Due anni fa la Santa Sede ha raggiunto un accordo con il partito Comunista Cinese nella speranza di aiutare i cattolici in Cina”.

“Ma l’abuso del Partito comunista cinese sui fedeli è solo peggiorato. Il Vaticano metterebbe in pericolo la sua autorità morale se rinnovasse l’accordo”. Un riferimento al rinnovo delle nomine dei vescovi che, secondo il segretario di Stato Usa, andrebbe a inficiare sulla lotta alle violazioni dei diritti umani.

Pompeo e il saggio di First Things

Pompeo ha ricordato che “molte nazioni si sono unite agli Stati Uniti esprimendo repulsione per l’aumento delle violazioni dei diritti umani, libertà religiosa inclusa, da parte del regime cinese”. Dichiarazioni che accompagna a riferimenti precisi, parlando della “detenzione da parte del Pcc di oltre un milione di musulmani uiguri, kazaki di etnia e altre minoranze nei cosiddetti campi di ‘rieducazione’ nello Xinjiang”.

Ai quali si fa riferimento nella lettera inviata da 22 Nazioni al Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite un anno fa. Argomentazioni che, probabilmente, Pompeo porterà nella sua visita in Vaticano, prevista per il 29 settembre.

Testimonianza morale

Sulla questione, Mike Pompeo si era espresso in un suo scritto, pubblicato su First Thing. Qui affermava che “se il Partito comunista cinese riuscirà a mettere sull’attenti la Chiesa cattolica e altre comunità religiose, i regimi che disdegnano i diritti umani saranno rafforzati. E il costo della resistenza alle tirannie si alzerà per tutti i coraggiosi fedeli che onorano Dio al di sopra dell’autocrate di turno”.

Nello stesso elaborato, il segretario di Stato faceva riferimento al “potere di testimonianza morale” che la Chiesa utilizzò per “ispirare coloro che hanno liberato l’Europa centrale e orientale dal comunismo”. Sostenendo che lo stesso “dovrebbe essere utilizzato oggi nei confronti del Partito comunista cinese”.

Damiano Mattana: