Pizzicannella: “Cresce la tratta di persone per sfruttamento lavorativo”

"La tratta e il grave sfruttamento non sono solo crimini odiosi e violazioni dei diritti umani", dice a Interris.it l'inviato speciale contro la tratta Stefano Pizzicannella, "minano le nostre società, alterando i rapporti tra le persone"

Nell'immagine: a sinistra foto di Hermes Rivera su Unsplash , a destra l'inviato speciale contro la tratta Stefano Pizzicannella (per gentile concessione Ufficio per le politiche delle pari opportunità - Dipartimento per le pari opportunità)

La tratta di esseri umani in Italia e in Europa è un fenomeno in continua evoluzione, con forme di sfruttamento sessuale e lavorativo che rimangono prevalenti; ma con una crescita preoccupante anche in ambiti come le economie legate al traffico di droga e di organi, l’accattonaggio e i matrimoni forzati. Con guadagni record per le organizzazioni criminali.

Eppure anche il fenomeno della tratta e dello sfruttamento di esseri umani può essere eradicato. In occasione della Giornata Internazionale contro la Tratta di Esseri Umani, Interris.it ha intervistato il Dott. Stefano Pizzicannella, direttore dell’Ufficio per le politiche delle pari opportunità e inviato speciale per la lotta al traffico di esseri umani. Con lui abbiamo parlato delle forme più diffuse di tratta di esseri umani in Italia e in Europa, delle iniziative del governo italiano per contrastare questo fenomeno, del ruolo delle tecnologie moderne nella lotta contro le reti criminali e del messaggio che vuole trasmettere al pubblico in questa giornata significativa.

L’intervista

Quali sono le forme di tratta di esseri umani più diffuse in Italia e in Europa, e quali settori ne sono maggiormente colpiti?

“La tratta e il grave sfruttamento in Italia – e più in generale in Europa – riguardano principalmente le forme legate allo sfruttamento sessuale e a quello lavorativo. In particolare quest’ultimo, negli ultimi anni, è in grande crescita nel continente. Vi sono poi forme sicuramente minori da un punto di visto numerico, ma non per questo meno impattanti nelle nostre società e che riguardano le economie criminali forzate, in particolare vendita e trasporto di droghe, scippi e rapine e l’accattonaggio forzato. Vi sono poi situazioni legate ai matrimoni forzati, mentre almeno in Italia, non vi sono evidenze di traffico d’organi”.

Come si sta muovendo il governo italiano nella lotta contro la tratta di esseri umani?

“Il Governo italiano è fortemente impegnato sul fronte delle attività di prevenzione e contrasto della tratta di esseri umani e il Comitato tecnico antitratta riunitosi ieri, 29 luglio 2024, presso il Dipartimento per le pari opportunità, è stato aperto dalla Ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità, Eugenia Roccella. Il Comitato è stato convocato proprio alla viglia della Giornata mondiale contro la tratta di esseri umani del 30 luglio, ed è stato dedicato ad esaminare lo stato di attuazione del Piano nazionale d’azione contro la tratta e il grave sfruttamento 2022-2025. La Ministra ha ribadito con forza l’impegno del Governo nella lotta al fenomeno della tratta, rimarcando la stretta sinergia con altri gravi fenomeni sociali, quali la violenza contro le donne che il Dipartimento per le pari opportunità contrasta con politiche mirate che dovranno essere implementate assieme a quelle della lotta alla tratta degli esseri umani e il grave sfruttamento. A riprova di tale impegno, la Ministra ha ricordato la mia recente nomina da parte del Governo quale Inviato speciale sui temi della tratta di esseri umani con il compito di assicurare l’alta interlocuzione a livello europeo e internazionale con le principali organizzazioni internazionali e partner di riferimento esteri. Inoltre, la Ministra ha anticipato un’importante iniziativa di sensibilizzazione, riguardante l’istituzione di un Premio per due tesi di laurea sui temi della tratta – 5mila euro per ciascuna tesi premiata. Il bando, che sarà pubblicato a cura del Numero Verde nel mese di settembre, avrà l’obiettivo di incentivare la ricerca in ambito accademico sui temi legati alla tratta e al traffico di esseri umani in Italia dal punto di vista sociale, economico e giuridico, con particolare attenzione alla tutela dei diritti umani e alle forme di contrasto alle attività criminali che determinano le situazioni di sfruttamento. Infine, la riunione del Comitato è stata l’occasione per anticipare la creazione di tavoli di lavoro sulla prevenzione e il contrasto della tratta che possano focalizzare il confronto su alcuni temi individuati sulla base di priorità in virtù di ciò che è stato realizzato sino ad oggi a livello territoriale o nazionale per l’implementazione del Piano nazionale ed anche sulla base delle raccomandazioni del GRETA e delle indicazioni della Direttiva europea 2024/1712”.

Può parlarci del ruolo delle tecnologie moderne nella lotta contro la tratta di esseri umani?

“Le tecnologie moderne sono sicuramente utili nella lotta alla tratta ed in particolare contro le reti criminali che operano in questi ambiti. Tracciamenti dei flussi finanziari, intercettazioni e operazioni di intelligence possono dare una svolta nel lavoro messo in campo dalle forze dell’ordine e da coloro i quali hanno poi il compito di fare indagini e assicurare i criminali alla giustizia. Certamente, bisogna anche ricordare che gli stessi strumenti sono anche nelle mani delle organizzazioni criminali, che spesso sanno usarli molto bene, facilitando la trasformazione delle modalità con cui si presenta il fenomeno della tratta che lo rendono più difficile da intercettare”.

Qual è il messaggio più importante che vorrebbe trasmettere al pubblico in occasione della Giornata Mondiale contro la Tratta di Esseri Umani?

“Le Giornate mondiali dedicate a temi specifici hanno il compito di sensibilizzare la cittadinanza su questioni che spesso non sono quotidianamente nell’attenzione dei mezzi di comunicazione o nelle agende principali della politica. La tratta e il grave sfruttamento non sono solo crimini odiosi e gravi violazioni dei diritti umani, essi minano fortemente le nostre società alterando profondamente i rapporti tra le persone. Ogni persona, ogni cittadino e ogni singola istituzione può avere un ruolo importante se non si volta dall’altra parte quando i diritti delle persone, in particolare dei più vulnerabili, vengono violati in qualche modo. Ecco forse il messaggio che potrebbe essere dato è che solo con il contributo di tutti saremo in grado di eradicare un fenomeno che mina alle radici la dignità umana”.