Le elezioni amministrative del Piemonte si concludono con la conferma di Alberto Cirio alla presidenza. Un successo previsto dagli analisti ma che il governatore definisce “non scontato”. Per Cirio anche un successo personale: la lista civica a suo nome chiude all’11,5%, dietro a Fratelli d’Italia ma prima del trio Fi-Udc-Pli, che si ferma al 10,1%.
Piemonte, confermato Cirio
Come largamente previsto, il Piemonte riconferma alla guida della Regione l’azzurro Alberto Cirio, che conquista così il suo secondo mandato da governatore.
Dopo poco più due ore dall’inizio dello spoglio, la sfidante dem Gianna Pentenero ne ha riconosciuto la vittoria con una telefonata. Poco dopo a complimentarsi con Cirio sono stati il segretario di Forza Italia Antonio Tajani e la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola. Cirio a quell’ora era ancora nel suo studio ad Alba, in jeans e camicia bianca. Accanto a lui i due figli e i più stretti collaboratori. La distanza tra Cirio e Pentenero viaggia oltre i 20 punti percentuali. Nel 2019 Cirio con il 49,86% sconfisse il governatore uscente Sergio Chiamparino, che si fermò al 35,8%. Il successo di Cirio è anche una conferma personale, vista l’affermazione della sua lista civica Cirio Presidente, che sfiora l’11,5%, dietro a Fdi che guida con il 24,55% ma davanti a Fi-Udc-Pli (10,1%), Lega (9,41%) e Noi Moderati (0,69%).
I risultati
Gli altri tre candidati presidenti si fermano a considerevole distanza. La pentastellata Sarah Disabato è al 7,79%%, Francesca Frediani (Unione Popolare) il candidato delle liste ‘anti-sistema’ Alberto Costanzo (Libertà) sono lontani dalla soglia di sbarramento dl 3%. “Sono molto soddisfatto di questo risultato – ha commentato Cirio – e lo sono soprattutto perché è una conferma nel senso che cinque anni fa per me fu straordinario diventare governatore della mia Regione, ma arrivavo nuovo nel contesto torinese e tanti non mi conoscevano. Oggi essere confermato vuole dire che i piemontesi mi hanno scelto, avendo visto i pregi e i difetti che ognuno di noi ha. Questo mi responsabilizza moltissimo e mi fa dire che domani saremo in ufficio a lavorare per i cittadini del Piemonte”. “In questa Regione – ha rimarcato il vincitore delle elezioni – confermare un governo uscente non era scontato. Basta pensare a chi mi ha preceduto, tutte persone di valore come Mercedes Bresso e Sergio Chiamparino (entrambi esponenti del Pd, ndr), che furono eletti al primo mandato ma poi non riconfermati”. L’ultimo a fare il bis fu l’azzurro Enzo Ghigo, eletto nel 1995 e confermato nel 2000.
Il commento
“Credo mi abbia premiato – ha osservato Cirio – il fatto di essere una persona fra la gente, di ascoltare tutti, e di cercare sempre di trovare un punto di equilibrio”. “Abbiamo cercato – ha detto invece Pentenero – di fare il possibile per un risultato che è stato solo in parte raggiunto, quindi dobbiamo prenderne atto e con grandi onestà intellettuale continuare a lavorare per il Piemonte”. Il riferimento è alla tardiva indicazione della sua candidatura da parte del Pd. C’è anche il rimpianto del mancato accordo con M5s: ‘Qualcosa poteva cambiare. Noi abbiamo lasciato la porta aperta fino in fondo, ma nessuno ha voluto cogliere l’opportunità nei 5 Stelle, hanno ritenuto di non iniziare un percorso progettuale, politico con noi”. Pentenero è entrata in corsa in extremis, per salvare il Pd da una spaccatura fra Daniele Valle e Chiara Gribaudo, sostenuti rispettivamente dai bonacciniani e dagli esponenti dell’area Schlein.
Fonte: Ansa