Perù, Dina Boluarte prima donna alla guida del Paese

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Avvicendamento ai vertici del Perù. L’ormai ex presidente, che è capo di Stato e di governo, Pedro Castillo è stato destituito dal Parlamento dopo che ne aveva annunciato lo scioglimento, poco prima dell’apertura della sessione di impeachment nei suoi confronti per “incapacità morale permanente”. Per lui è arrivata la condanna di carcerazione preventiva per dieci giorni per vari reati. Dina Boluarte, che in precedenza ricopriva la carica di vicepresidente con Castillo, ha giurato in una seduta straordinaria

Cos’è successo

Pedro Castillo non è più il presidente del Perù, al suo posto la prima donna alla guida del Paese, la sua vicepresidente Dina Boluarte. Al termine di una giornata di caos segnata da un tentativo di golpe da parte del leader, il Parlamento peruviano ha destituito Castillo, maestro e sindacalista, insediatosi il 28 luglio 2021, con una procedura d’urgenza, accelerando un procedimento di impeachment per “incapacità morale” che aveva in calendario proprio oggi. Subito dopo è stata convocata la vicepresidente della Repubblica per la cerimonia di successione, come previsto dalla Costituzione. E in serata la polizia ha arrestato Castillo nella sede della Prefettura di Lima, dove si era rifugiato in compagnia dell’ex premier Anibal Torres. Castillo è stato condannato a dieci giorni di carcere preventivo per presunzione di vari reati, fra cui quello di sedizione. In un comunicato ufficiale la Procura ha indicato che per la sua azione odierna le accuse rivolte a Castillo sono di sedizione, turbativa dell’ordine pubblico e eccesso di potere.

Prima donna presidente

Dina Boluarte è la prima presidente donna del Perù. Membro del partito di stampo socialista Perù Libre, avvocata, di 60 anni, Boluarte ha prestato giuramento in una seduta straordinaria del Parlamento, dopo la sfiducia dell’aula all’ormai ex presidente Pedro Castillo. Boularte, che in precedenza ricopriva la carica di vicepresidente, assume la guida della Repubblica come previsto dalla Costituzione.

L’annuncio di Castillo

In vista della possibile destituzione – terzo tentativo contro di lui in 16 mesi di mandato – stamani Castillo si era rivolto a sorpresa al Paese con un messaggio in cui annunciava di aver deciso di sciogliere il Parlamento per preparare lo svolgimento di nuove elezioni entro nove mesi che permettessero la costituzione di un’Assemblea legislativa con poteri costituzionali. Immediata la reazione dell’opposizione, della maggior parte dei media e dei responsabili degli organi giudiziari, che hanno condannato l’annuncio del capo dello Stato definendolo un gesto disperato e “un golpe contro la democrazia peruviana”. In poche ore, la presidente del Consiglio Betssy Chavez e cinque ministri hanno rassegnato le dimissioni, così come hanno fatto il capo dell’esercito e alcuni ambasciatori, fra cui quelli alle Nazioni Unite e presso l’Organizzazione degli Stati americani. A fine mattinata ha abbandonato Castillo anche la vicepresidente Boluarte, che in questo modo ha preservato le sue prerogative costituzionali. Infine, dopo alcune ore di incertezza, anche il comando congiunto delle forze armate e la polizia hanno diffuso un comunicato in cui hanno espresso fedeltà alla Costituzione, scaricando il capo dello Stato.

La destituzione

A quel punto il Parlamento ha deciso di anticipare la sessione prevista per la proposta di destituzione di Castillo, che ha avuto uno svolgimento rapidissimo, senza neppure un dibattito preliminare. I favorevoli alla mozione sono andati ben oltre le previsioni: su 130 membri del Parlamento, 101 si sono espressi per la destituzione contro sei contrari e dieci astensioni.

La situazione

A Lima e in numerose altre città peruviane la gente è scesa in strada in un clima di tensione e incertezza per possibili scontri fra i sostenitori di Castillo e militanti delle forze di centro-destra che lo hanno avversato fin dal primo giorno. Ma alla fine non sono stati segnalati episodi gravi, grazie anche ad una forte presenza di agenti a difesa dei luoghi sensibili.

I precedenti

La successione presidenziale fra il destituito presidente Pedro Castillo e la vicepresidente Dina Boluarte è la terza che avviene in Perù negli ultimi cinque anni. Nel marzo 2018, infatti, l’allora presidente Pedro Pablo Kuczynski, che doveva affrontare una mozione di impeachment in Parlamento, rassegnò le sue dimissioni lasciando l’incarico al suo vice, Martín Vizcarra. Ma nel 2020, è stata la volta del presidente Vizcarra ad essere destituito per “incapacità morale” dal Parlamento, permettendo la gestione della fine della legislatura al suo vice, Francisco Sagasti. Intanto i media peruviani sottolineano che Boluarte sarà la prima donna a insediarsi alla presidenza del Paese.

Fonte Ansa

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