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Per una diplomazia della pace

Il ministro degi Esteri, Antonio Tajani, sarà il padrino di Battesimo di una bambina, figlia di una giovane donna vittima della tratta di esseri umani. Oggi mamma e figlia sono accolte in una struttura della Comunità Papa Giovanni XXIII gestita da don Aldo Buonaiuto

Pubblichiamo da L’Osservatore Romano un articolo redatto da Davide Dionisi, Inviato speciale del governo italiano per la libertà religiosa, che racconta l’impegno concreto del Governo affinché vengano rispettati i diritti umani e le libertà fondamentali. Dionisi cita le azioni concrete compiute dal Ministro degli Esteri Antonio Tajani che, dopo aver mostrato vicinanza e supporto alle vittime della tratta accolte nella struttura della Comunità Papa Giovanni XXIII, gestita da don Aldo, sarà il padrino di Battesimo di una bambina che grazie a lui ha potuto riabbraciare la mamma dopo anni di lontananza.

Per una diplomazia della pace

Tra le priorità strategiche della diplomazia italiana c’è l’impegno per favorire le condizioni all’esercizio dei diritti umani e delle loro libertà fondamentali. Non è un caso che a poco più di un anno dall’insediamento dell’attuale governo, sono tante le tappe che hanno contraddistinto l’impegno dell’esecutivo a difesa della libertà religiosa, intesa come pietra di paragone del rispetto per l’uomo e per tutti gli altri suoi diritti e bisogni fondamentali.

L’impegno del governo per la libertà religiosa

Cito su tutte quelle che hanno caratterizzato l’agenda del ministro degli Esteri, Antonio Tajani. A partire dall’Incontro internazionale ‘‘Il grido della pace’’ a Roma, la visita alla chiesa della base italiana di Unifil a Shanaa in Libano, l’incontro al Cairo con il Grande Imam di al-Azhar, Ahmad Al-Tayyeb, la visita alla Casa della famiglia abramitica ad Abu Dhabi, l’accoglienza alla Farnesina, insieme ad Aiuto alla Chiesa che soffre, delle due giovani ragazze cristiane vittime della ferocia di Boko Haram, la visita al museo dell’Olocausto Yad Vashem e alla Tenda della rimembranza, così come la visita alla Sinagoga italiana a Gerusalemme. E ancora, l’incontro con il patriarca di Gerusalemme dei Latini, cardinale Pierbattista Pizzaballa, e il custode di Terra Santa, padre Francesco Patton. Un ulteriore segnale è arrivato con la nomina dell’Inviato speciale per la promozione della libertà religiosa, e il primo forum sulla libertà religiosa con focus sul Pakistan.

Tajani sarà padrino di Battesimo di una bambina figlia di una vittima della tratta

Il titolare della Farnesina ha inoltre incontrato il nunzio apostolico in Siria, sostenuto l’ospedale di Bangui e le suore salesiane che prestano servizio in Etiopia. Vicinanza e supporto hanno ricevuto le giovani nigeriane vittime della tratta e oggi ospiti di don Aldo Buonaiuto della Comunità Papa Giovanni XXIII. Una di loro ha potuto ha potuto riabbracciare la figlia dopo mesi di lontananza e lo stesso Tajani sarà il padrino del battesimo della piccola.

Più recentemente, la partecipazione al meeting di Rimini, la messa presieduta dal missionario don Michele Ferrero nella cattedrale nord dai padri salesiani a Pechino e l’intervento all’incontro sul dialogo interreligioso promosso dalla comunità di Sant’Egidio a Berlino. E poi i prossimi appuntamenti: su tutti, la Conferenza dei missionari e delle comunità cristiane italiane in Africa, il 7 dicembre, alla Farnesina.

Un impegno concreto

Questo è un impegno concreto perché purtroppo continuiamo a registrare la sofferenza di decine di milioni di uomini e di donne che si trovano nell’impossibilità di vivere secondo le proprie tradizioni religiose. Per tale motivo il governo italiano auspica una migliore e mutua conoscenza con quei Paesi in cui esistono problemi di tale levatura, perché convinto che un confronto franco e aperto permetta una più precisa comprensione di quello che, ritiene essere uno dei fondamentali diritti umani.

L’articolo 19 della Costituzione italiana ricorda che «tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume». Questo è un principio comune presente nella maggior parte degli ordinamenti civili, ma esistono forme di intolleranza spontanee, norme e prassi che limitano o annullano i diritti o addirittura legislazioni e regolamenti che non recepiscono il fondamentale diritto alla libertà religiosa o ne prevedono limitazioni. Ma ogni attentato al libero convincimento religioso, ovunque e comunque perpetrato, è negazione della democrazia ed offesa alla libertà del pensiero, alla dignità di ogni popolo e di ciascun essere umano.

Articolo a firma di Davide Dionisi, Inviato speciale del governo italiano per la libertà religiosa, pubblicato su L’Osservatore Romano 

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