Se per i più l’Election day ha segnato l’affermazione trasversale del governo giallorosso, la nuova mossa dell’esecutivo potrebbe rappresentare la definitiva sforbiciata verso il passato gialloverde. “Quota 100 è un progetto triennale di riforma che veniva a supplire a un disagio sociale. Non è all’ordine del giorno il rinnovo”. A dirlo è il premier Giuseppe Conte, durante il Festival dell’Economia di Trento. Parole che, di fatto, sembrano annunciare la messa in soffitta di uno dei provvedimenti chiave del Conte I. “Tra le riforme che ci aspettano – ha spiegato il premier – possiamo anche lavorare su quella delle pensioni. Dobbiamo metterci attorno a un tavolo: ad esempio fare una lista dei lavori usuranti mi sembra la prospettiva migliore. Un professore universitario vorrebbe lavorare a settant’anni, mentre in tanti lavori usuranti non possiamo prospettare una vita lavorativa così lunga. Dobbiamo avere il coraggio di differenziare”.
Dopo Quota 100: l’ipotesi
Fra le ipotesi in campo, secondo il Corriere della Sera, un nuovo meccanismo pensionistico che potrebbe abbassare la soglia dell’età prevista da Quota 100 (67 anni) a 63-64 anni, con un periodo di contributi di 38-39 anni. Con l’introduzione possibile di penalizzazioni legate al calcolo contributivo.
Le reazioni
A stretto giro, arriva il commento della Lega. Per la precisione, del segretario Matteo Salvini, ex ministro del Conte I e fra i promotori del progetto di riforma del sistema pensionistico della precedente esperienza di governo. “Vogliono tornare alla legge Fornero? La Lega non glielo permetterà, promesso. Non si scherza con i sacrifici di milioni di lavoratrici e lavoratori italiani”. Di diverso avviso l’ex premier e leader di Italia Viva Matteo Renzi: “L’abolizione di Quota 100 è una svolta importante. Dopo aver cambiato linea in Europa, torniamo alla serietà sulle pensioni rimediando ancora ai danni del governo populista. Prossimo obiettivo: il Mes”.
Reddito di cittadinanza
Qualche aggiustamento, probabilmente, arriverà anche sull’altra bandiera del Conte I, fortemente sostenuta dal M5s: “Meno male che avevamo una misura di protezione sociale come il Reddito di cittadinanza – ha detto Conte – cui abbiamo aggiunto il Reddito di emergenza. Certo si possono sempre migliorare in fase di attuazione. Il progetto di inserimento nel mondo del lavoro collegato al reddito di cittadinanza ci vede ancora indietro, ho già avuto due incontri con i ministri competenti”. L’obiettivo, secondo il premier Conte, è “completare quest’altro polo e dobbiamo riorganizzare anche una sorta di network per offrire un processo di formazione e riqualificazione ai lavoratori. Spero che nei primi mesi del 2021 potremo presentare l’altro progetto, quello che incrocia l’attuazione del reddito di cittadinanza con l’inserimento nel mondo del lavoro”.