Il summit è virtuale, come tante altre cose in tempo di pandemia. Forse questo limita i sentori dell’ambiente ma è certo che, quando in ballo ci sono le relazioni con Pechino, la soglia di interesse è sempre elevata. Specie in tempi di sofferenza comune, in cui la pandemia ha posto più o meno tutti di fronte agli stessi problemi. In questo consesso, il vertice fra Cina e Unione europea si incentra sulla buona volontà, da ambo le parti, di tracciare una linea di interesse comune.
Che, in questo caso, si chiamano clima e digitale: “L’Europa – ha detto il presidente del Consiglio europeo Charles Michel – deve essere un player, non un campo di gioco. Oggi abbiamo fatto un passo avanti per una relazione più equilibrata con la Cina. In alcune aree siamo sulla strada giusta, in altre dobbiamo fare ancora strada. Esistono differenze, ma siamo pronti a lavorare. Vogliamo una relazione economica basata su reciprocità, responsabilità“.
Soddisfazione Pechino
Anche da Pechino arrivano sentori positivi con l’agenzia Xinhua che riferisce di un Xi Jinping tutto sommato soddisfatto del vertice con Merkel, Michel e Von der Leyen. Xi che, in fase di discussione, avrebbe più volte posto l’accento sull’importanza di conseguire quattro traguardi, di fatto la base per le future relazioni d’investimento. Coesistenza pacifica innanzitutto, poi apertura e cooperazione, multilateralismo, dialogo e consultazioni. Il tutto, in una giornata aperta dall’addio a Pechino dell’ambasciatore statunitense Terry Branstad, richiamato a Washington. Nessuna spiegazione, solo un tweet del segretario di Stato Mike Pompeo: “Ringrazio l’ambasciatore per i suoi oltre tre anni di servizio per il popolo americano come ambasciatore statunitense ella Repubblica popolare cinese”.
Questione di sostanza
Una base che la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, indica come raggiungibile, anche se non dà riferimenti temporali: “Per l’Accordo sugli investimenti, non è una questione di tempo, ma di sostanza“. Sull’accesso al mercato, “ad esempio, il servizio delle telecomunicazioni e computer ci sono restrizioni che devono essere rimosse, e lo stesso vale per il settore dell’automotive, giusto per nominarne due. Lo stesso vale per lo sviluppo sostenibile. Vogliamo vedere dei progressi. Allo stesso tempo la controparte cinese chiede anche a noi di fare dei passi. Ma come detto, ora è il momento di dare prova che c’è un vero interesse di rafforzare e migliorare le cose“.