Paura a Parigi, spari contro una donna: “Minacciava di farsi esplodere”

Polizia Parigi

Foto di Martin Delaby su Unsplash

Momenti di terrore nella stazione Bibliothèque François Mitterrand di Parigi. Una donna “completamente velata” ha minacciato di farsi esplodere su un treno. Isolata dalla Polizia, è stata colpita da un agente dopo aver nuovamente gridato le sue minacce. Aperte due inchieste.

Paura a Parigi

La polizia ha aperto il fuoco contro una donna alla stazione Bibliothèque François Mitterrand di Parigi. Secondo informazioni di Bfmtv, la donna, che era completamente velata, ha gridato “Allahu akbar” (“Dio è il più grande”) e “ha fatto minacce” ha riferito una fonte, aggiungendo che “la polizia ha sparato perché temeva per la sua sicurezza”. La donna è stata ferita all’addome e portata in ospedale. Sarebbe in prognosi riservata.

La dinamica

La donna che questa mattina è stata prima isolata dalla polizia in una stazione del metro parigino, poi ferita, era “completamente velata”, inneggiava al terrorismo ed ha gridato “Allah Akbar”, secondo quanto riferiscono i testimoni citati dai media francesi. La sconosciuta, proveniente dalla banlieue, è stata isolata nella stazione Bibliothèque François Mitterrand, che è stata fatta immediatamente evacuare da tutti i passeggeri seguendo le indicazioni previste dal piano Vigipirate antiterrorismo.

Aperte due inchieste

La polizia era stata allertata fin dalle stazioni di banlieue della Val de Marne, dove la donna aveva gridato minacce di morte sul treno, rivolta agli altri passeggeri. Una volta isolata, ha riferito la procura, la donna ha “rifiutato di obbedire alle ingiunzioni dei poliziotti, minacciando di farsi esplodere”. Uno degli agenti ha allora “fatto uso, una sola volta, della sua arma da fuoco“. Ferita, la donna è stata trasportata in ospedale dove è in prognosi riservata con una ferita all’addome. Dai primi rilievi, non aveva alcun esplosivo con sé. Due inchieste sono state aperte, una affidata alla polizia per apologia di terrorismo e minacce di morte contro un pubblico ufficiale. L’altra per uso di arma da fuoco, affidata agli ispettori della vigilanza interna alla polizia.

Fonte: Ansa

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