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Parigi: “Il Libano è sull’orlo del baratro”.

E’ tutto pronto, a Parigi, in vista dell’apertura della conferenza internazionale di sostegno alla popolazione e alla sovranità del Libano. Si lavora per arrivare il più velocemente possibile a un cessate il fuoco.

Il Libano “sull’orlo del baratro”

Il Libano è oggi ”sull’orlo del baratro”, con una popolazione “trascinata in una guerra che non ha scelto. Agire è un dovere ed è questo il motivo per cui la Francia ha assunto questa iniziativa”: lo dice il ministro francese degli Esteri, Jean Noel-Barrot, in un messaggio pubblicato su X in vista dell’apertura a Parigi della conferenza internazionale di sostegno alla popolazione e alla sovranità del Libano. All’incontro sono attesi, tra gli altri, il premier libanese Najib Mikati, i ministri degli Esteri Abdallah Bou Habib (Libano), Annalena Baerbock (Germania), Mélanie Joly (Canada). L’Italia viene rappresentata dal Sottosegretario di Stato agli Esteri Giorgio Silli, su delega del vice premier e Ministro degli Esteri Antonio Tajani, impegnato a Pescara con la presidenza della giornata di chiusura del G7 Sviluppo. Oltre al rafforzamento delle forze armate libanesi, l’Italia promuove la creazione di una forza Onu cosiddetta ‘Unifil 3’ ”in grado di far fronte alla nuova situazione”, riferiscono fonti diplomatiche italiane citate dalla stampa parigina. In rappresentanza dell’Unione europea ci sarà Josep Borrell mentre il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, pronuncerà un discorso a distanza. La conferenza si articola in tre aspetti fondamentali: diplomatico, umanitario e politico.

Si lavora per un cessate il fuoco

”Abbiamo messo sul tavolo proposte concrete affinché il cessate il fuoco arrivi il più rapidamente possibile”, ricorda Barrot, in riferimento alla proposta franco-americana di un cessate il fuoco temporaneo di 21 giorni per permettere di negoziare le condizioni di un accordo duraturo. In assenza del segretario di Stato Usa, Antony Blinken, impegnato in Medio Oriente, gli Stati Uniti verranno rappresentati lungo le rive della Senna dal suo vice Richard Verna. Quest’ultimo, fanno sapere fonti vicine all’emissario di Washington, insisterà sulla necessità di ”raggiungere una soluzione diplomatica per consentire alle popolazioni” libanese e israeliana di rientrare a casa. Intanto, il direttore dell’Ong Oxfam in Libano, Bachir Ayoub, avverte: ”Tutto ciò che non condurrà ad una fine immediata delle distruzioni e dei morti trasformerebbe questo summit in un fallimento”. Il presidente francese, Emmanuel Macron dovrebbe annunciare nuovi aiuti finanziari per il Libano. Per l’Onu servono oggi almeno 370 milioni di euro per sostenere il Paese.

Fonte Ansa

redazione

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