“Solidarietà alla Francia per il vile attacco nei pressi della ex sede di Charlie Hebdo”. Così il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in un messaggio su Twitter rivolto a Parigi, sconvolta da un nuovo agguato presso l’ex sede di Charlie Hebdo. Un luogo già teatro, nel 2015, di uno dei più feroci attentati terroristici del Nuovo millennio. E dove ora torna a calare la paura, dopo un attacco a colpi di coltello che, come riferito dagli inquirenti, sarebbe da attribuire a un 18enne di origine pakistana. Al momento sono due i fermati dalle Forze dell’ordine, in un momento in cui la capitale francese vive un inizio fine settimana di assoluto terrore. “Siamo vicini al popolo francese – ha scritto ancora Conte -. E seguiamo con apprensione l’evolversi della situazione. L’Italia è al fianco di chi combatte ogni forma di violenza”.
Agguato a Parigi
In un tweet, la Polizia ha chiesto agli abitanti di tenersi lontani dal luogo dell’agguato, corrispondente al boulevard Richard Lenoir. Lo stesso dove, cinque anni fa, gli attentatori che trucidarono la redazione di Charlie Hebdo uccisero il poliziotto Ahmed Merabet, sposato e padre di due figli, freddato con un colpo alla testa nonostante fosse già a terra ferito. Stavolta, l’attacco non è avvenuto a colpi di mitra ma di coltello. Due persone, un uomo e una donna, dipendenti della società di produzione televisiva Premières Lignes Television, sono rimasti feriti da colpi d’arma da taglio. Entrambi immediatamente ricoverati, uno dei due verserebbe in gravi condizioni, mentre l’altro sarebbe fuori pericolo. Altre due persone sono rimaste ferite da quelli che sarebbero stati colpi di mannaia. Al momento si indaga per “tentato omicidio in relazione a un’azione terroristica, associazione terroristica criminale”. Responsabile delle indagini, la Procura antiterrorrismo di Parigi.
Ritorno a Charlie
L’agguato si è consumato appena fuori dalla sede della società di produzione, tra Rue Nicolas Appert e rue Gaby Sylvia. Proprio di fronte all’ex sede di Charlie Hebdo, dove il 7 gennaio 2015 un commando di tre terroristi seminò morte fra la redazione del settimanale satirico. Quattordici persone, fra redattori, vignettisti, manutentori e poliziotti furono massacrati dai colpi dei terroristi. A rivendicare l’attentato sarà la cellula jihadista di Ansar al-Sharia, conosciuta anche come Al-Qaida nella Penisola arabica. Su quel luogo è stata posta una targa commemorativa, in ricordo delle vittime della furia terrorista. Davanti alla quale, ora, si è consumato un nuovo atto di violenza e follia, tra giovani lavoratori che, in quel momento, stavano fumando sul marciapiede davanti al loro luogo di lavoro.