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Il Papa: “Oggi c’è chi affronta un martirio coi ‘guanti bianchi'”

La persecuzione subita a causa della fede non è qualcosa che riguarda i secoli passati. Nel giorno in cui la Chiesa commemora i Protomartiri romani, Papa Francesco ricorda che il cristianesimo vive “in un tempo di martirio, ancor più dei primi secoli. In varie parti del mondo tanti nostri fratelli e sorelle subiscono discriminazione e persecuzione a causa della fede, fecondando così la Chiesa”. Ma non solo. Il Santo Padre lancia un appello affinché non ci si dimentichi di coloro che “affrontano un martirio ‘coi guanti bianchi’. Sosteniamoli e lasciamoci ispirare dalla loro testimonianza di amore per Cristo”.

I due miracoli

Sono due i miracoli che narra il Vangelo odierno. Una guarigione, quella di una donna emorroissa, e una risurrezione, quella della figlia di Giairo, alla cui casa si stava recando. “Queste due guarigioni sono raccontate in un unico episodio. Entrambe avvengono attraverso il contatto fisico. Infatti, la donna tocca il mantello di Gesù e Gesù prende per mano la fanciulla”. Un concetto, quello del “toccare”, che si misura con quello di impurità che si attribuiva a quel tempo allo stato delle due donne. L’una, con perdite di sangue, l’altra deceduta: “Sono considerate impure e quindi con loro non può esserci un contatto fisico. E invece Gesù si lascia toccare e non ha paura di toccare”. Egli, dunque, mette “in crisi una concezione religiosa sbagliata, secondo cui Dio separa i puri da una parte e gli impuri dall’altra”.

Figli di Dio

Il modo di agire di Dio rende evidente come “tutti siamo suoi figli”, e che “l’impurità non deriva da cibi, malattie, e nemmeno dalla morte” ma “da un cuore impuro”. Davanti alle sofferenze, ricorda Papa Francesco, siano esse del corpo o dello spirito, “Dio non ci tiene a distanza, Dio non si vergogna di noi, Dio non ci giudica; al contrario, Egli si avvicina per farsi toccare e per toccarci, e sempre ci rialza dalla morte”. Un’immagine che Gesù ci consegna con i due miracoli: “Dio è uno che ti prende per mano e ti rialza, uno che si lascia toccare dal tuo dolore e ti tocca per guarirti e ridonarti la vita. Egli non discrimina nessuno perché ama tutti”.

Damiano Mattana

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