Riportiamo in forma integrale il testo pronunciato da Papa Francesco prima della recita dell’Angelus in occasione della Solennità dell’Epifania del Signore. Dopo la preghiera Papa Franceso ha voluto ricordare le tante vittime delle guerre, in Medio Oriente e in Ucraina, e ha chiesto ai presenti di pregare per la pace in tutto il mondo.
Il testo pronunciato da Papa Francesco
“Cari fratelli e sorelle, buongiorno! Oggi celebriamo l’Epifania del Signore, cioè la sua manifestazione a tutti i popoli, impersonati dai Magi (cfr Mt 2,1-12). Essi sono dei saggi ricercatori che, dopo essersi lasciati interrogare dall’apparizione di una stella, si mettono in cammino e giungono a Betlemme. Lì trovano Gesù, «con Maria sua madre», si prostrano e gli offrono «oro, incenso e mirra» (v. 11). Fermiamoci un momento su questa scena, su quegli uomini sapienti che riconoscono la presenza di Dio in un semplice Bambino: non in un principe o in un nobile, ma in un figlio di povera gente, e si prostrano davanti a Lui, adorandolo.
La stella li ha condotti lì, davanti a un Bimbo; e loro, nei suoi occhi piccoli e innocenti, colgono la luce del Creatore dell’universo, alla cui ricerca hanno dedicato l’esistenza. In quelle membra fragili riconoscono il Signore della vita, si fermano a contemplarlo e ripartono come uomini nuovi. È l’esperienza decisiva per loro e importante anche per noi: in Gesù Bambino, infatti, vediamo Dio fatto uomo. E allora guardiamo a Lui, meravigliamoci della sua umiltà. Contemplare Gesù, restare davanti a Lui, adorarlo nell’Eucaristia: non è perdere tempo, ma è dare senso al tempo; è ritrovare la rotta della vita nella semplicità di un silenzio che nutre il cuore. Stiamo anche noi davanti al Bambino, fermiamoci davanti al presepe. E troviamo anche il tempo per guardare i bambini, i piccoli che pure ci parlano di Gesù, con la loro fiducia, la loro immediatezza, il loro stupore, la loro sana curiosità, la loro capacità di piangere e ridere con spontaneità, di sognare. Dio è così: Bambino, fiducioso, semplice, amante della vita (cfr Sap 11,26), sognatore: si è fatto carne e ama condividere con noi il mistero della vita, fatto di lacrime e sorrisi. Fermiamoci allora a parlare, giocare e ridere con i nostri bambini; con pazienza, come sanno fare i nonni! Ascoltiamo cosa ci dicono e cosa ci dice Dio attraverso di loro. Se staremo davanti a Gesù bambino e in compagnia dei bambini impareremo a stupirci e ripartiremo più semplici e migliori, come i Magi. E sapremo avere sguardi nuovi e creativi di fronte ai problemi del mondo.
Chiediamoci dunque: in questi giorni ci siamo fermati ad adorare, abbiamo fatto un po’ di spazio a Gesù nel silenzio, pregando davanti al presepe? Abbiamo dedicato del tempo ai bambini, a parlare e a giocare con loro? E infine, riusciamo a vedere i problemi del mondo con lo sguardo dei bambini? Maria, Madre di Dio e nostra, accresca il nostro amore per Gesù Bambino e per tutti i bambini, specialmente quelli provati da guerre e ingiustizie”.
Dal bollettino della Sala Stampa Vaticana