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Papa Francesco ai Parroci: “Siate costruttori di una Chiesa missionaria”

La lettera che Papa Francesco ha consegnato a tutti i parroci del mondo che questa mattina ha ricevuto in udienza

“Siate costruttori di una Chiesa missionaria”. E’ questo il mandato che Papa Francesco ha affidato ai partecipanti dell’Incontro Internazionale dei Parroci. Riportiamo il testo integrale della lettera che il Santo Padre ha consegnato questa mattina nel corso dell’udienza a tutti i parroci del mondo.Ā 

Papa Francesco ai Parroci: “Siate costruttori di una Chiesa missionaria”

“Carissimi fratelli Parroci! Lā€™Incontro internazionale ‘I Parroci per il Sinodo‘ e il dialogo con quanti vi hanno preso parte, sono lā€™occasione per ricordare nella mia preghiera tutti i Parroci del mondo, ai quali rivolgo con grande affetto queste parole. ƈ talmente ovvio che dirlo suona quasi banale, ma questo non lo rende meno vero: la Chiesa non potrebbe andare avanti senza il vostro impegno e servizio. Per questo voglio anzitutto esprimere gratitudine e stima per il generoso lavoro che fate ogni giorno, seminando il Vangelo in ogni tipo di terreno (cfr Mc 4,1-25).

Come state sperimentando in questi giorni di condivisione, le parrocchie in cui svolgete il vostro ministero si trovano in contesti molto differenti: da quelle delle periferie delle megalopoli ā€“ le ho conosciute direttamente a Buenos Aires ā€“ a quelle vaste come province nelle regioni meno densamente popolate; da quelle dei centri urbani di molti Paesi europei, in cui antiche basiliche ospitano comunitĆ  sempre piĆ¹ piccole e piĆ¹ anziane, a quelle in cui si celebra sotto un grande albero e il canto degli uccelli si mescola alla voce dei tanti bambini. I Parroci conoscono tutto questo molto bene, conoscono dal di dentro la vita del Popolo di Dio, le sue fatiche e le sue gioie, i suoi bisogni e le sue ricchezze. Per questo una Chiesa sinodale ha bisogno dei suoi Parroci: senza di loro non potremo mai imparare a camminare insieme, non potremo mai intraprendere quel cammino della sinodalitĆ  che Ā«ĆØ il cammino che Dio si aspetta dalla Chiesa del terzo millennioĀ»[1].

Non diventeremo mai Chiesa sinodale missionaria se le comunitĆ  parrocchiali non faranno
della partecipazione di tutti i battezzati allā€™unica missione di annunciare il Vangelo il tratto
caratteristico della loro vita. Se non sono sinodali e missionarie le parrocchie, non lo sarĆ  neanche la Chiesa. La Relazione di Sintesi della Prima Sessione della XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi ĆØ molto chiara a tale riguardo: le parrocchie, a partire dalle loro strutture e dallā€™organizzazione della loro vita, sono chiamate a concepirsi Ā«principalmente a servizio della missione che i fedeli portano avanti allā€™interno della societĆ , nella vita familiare e lavorativa, senza concentrarsi esclusivamente sulle attivitĆ  che si svolgono al loro interno e sulle loro necessitĆ  organizzativeĀ» (8, l). Occorre perciĆ² che le comunitĆ  parrocchiali diventino sempre piĆ¹ luoghi da cui i battezzati partono come discepoli missionari e a cui fanno ritorno, pieni di gioia, per condividere le meraviglie operate dal Signore attraverso la loro testimonianza (cfr Lc 10,17).

Come pastori, siamo chiamati ad accompagnare in questo percorso le comunitĆ  che serviamo e, al tempo stesso, a impegnarci con la preghiera, il discernimento e lo zelo apostolico affinchĆ© il nostro ministero sia adeguato alle esigenze di una Chiesa sinodale missionaria. Questa sfida riguarda il Papa, i Vescovi e la Curia Romana, e riguarda anche voi Parroci. Colui che ci ha chiamati e consacrati ci invita oggi a metterci in ascolto della voce del suo Spirito e a muoverci nella direzione che ci indica. Di una cosa possiamo essere certi: non ci farĆ  mancare la sua grazia. Lungo il cammino scopriremo anche il modo per liberare il nostro servizio da quegli aspetti che lo rendono piĆ¹ faticoso e riscoprire il suo nucleo piĆ¹ vero: annunciare la Parola e riunire la comunitĆ  spezzando il pane.

Vi esorto quindi ad accogliere questa chiamata del Signore a essere, come Parroci, costruttori di una Chiesa sinodale missionaria e a impegnarvi con entusiasmo in questo cammino. A tale scopo, mi sento di formulare tre suggerimenti che potranno ispirare lo stile di vita e di azione dei pastori.

1. Vi invito a vivere il vostro specifico carisma ministeriale sempre piĆ¹ al servizio dei multiformi doni disseminati dallo Spirito nel Popolo di Dio. Urge, infatti, scoprire, incoraggiare e valorizzare Ā«con senso di fede i carismi, sia umili che eccelsi, che sotto molteplici forme sono concessi ai laiciĀ» (Conc. Ecum. Vat. II, Decr. Presbyterorum Ordinis, 9) e che sono indispensabili per poter evangelizzare le realtĆ  umane. Sono convinto che in questo modo farete emergere tanti tesori nascosti e vi troverete meno soli nel grande compito di evangelizzare, sperimentando la gioia di una genuina paternitĆ  che
non primeggia, bensƬ fa emergere negli altri, uomini e donne, tante potenzialitƠ preziose.

2. Con tutto il cuore vi suggerisco di apprendere e praticare lā€™arte del discernimento comunitario, avvalendovi per questo del metodo della ā€œconversazione nello Spiritoā€, che ci ha tanto aiutato nel percorso sinodale e nello svolgimento della stessa Assemblea. Sono certo che ne potrete raccogliere numerosi frutti non solo nelle strutture di comunione, come il Consiglio pastorale parrocchiale, ma anche in molti altri campi. Come ricorda la Relazione di Sintesi, il discernimento ĆØ un elemento chiave dellā€™azione pastorale di una Chiesa sinodale: Ā«Ćˆ importante che la pratica del discernimento sia attuata anche nellā€™ambito pastorale, in modo adeguato ai contesti, per illuminare la concretezza della
vita ecclesiale. Essa consentirĆ  di riconoscere meglio i carismi presenti nella comunitĆ , di affidare con saggezza compiti e ministeri, di progettare nella luce dello Spirito i cammini pastorali, andandooltre la semplice programmazione di attivitĆ Ā» (2, l).

3. Infine, vorrei raccomandarvi di porre alla base di tutto la condivisione e la fraternitĆ  fra voi e con i vostri Vescovi. Tale istanza ĆØ emersa con forza dal Convegno internazionale per la formazione permanente dei sacerdoti, sul tema Ā«Ravviva il dono di Dio che ĆØ in teĀ» (2 Tm 1,6), svoltosi nello scorso febbraio qui a Roma, con oltre ottocento Vescovi, sacerdoti, consacrati e laici, uomini e donne, impegnati in questo campo, in rappresentanza di ottanta Paesi. Non possiamo essere autentici padri se non siamo anzitutto figli e fratelli. E non siamo in grado di suscitare comunione e partecipazione nelle comunitĆ  a noi affidate se prima di tutto non le viviamo tra noi. So bene che, nel susseguirsi delle incombenze pastorali, tale impegno potrebbe sembrare un sovrappiĆ¹ o persino tempo perso, ma in realtĆ  ĆØ vero il contrario: infatti, solo cosƬ siamo credibili e la nostra azione non disperde ciĆ² che altri hanno giĆ  costruito.

Non ĆØ solo la Chiesa sinodale missionaria ad aver bisogno dei Parroci, ma anche il cammino specifico del Sinodo 2021-2024, ā€œPer una Chiesa sinodale. Comunione, partecipazione, missioneā€, in vista della Seconda Sessione della XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, che si svolgerĆ  nel prossimo mese di ottobre. Per prepararla abbiamo bisogno di ascoltare la vostra voce. Per questo, invito coloro che hanno preso parte allā€™Incontro internazionale ā€œI Parroci per il Sinodoā€ ad essere missionari di sinodalitĆ  anche con voi, loro fratelli Parroci, una volta rientrati a casa, animando la riflessione sul rinnovamento del ministero di parroco in chiave sinodale e missionaria, e al tempo stesso permettendo alla Segreteria Generale del Sinodo di raccogliere il vostro contributo insostituibile in vista della redazione dellā€™Instrumentum laboris.

Ascoltare i Parroci era lo scopo di questo Incontro internazionale, ma ciĆ² non puĆ² finire oggi: abbiamo bisogno di continuare ad ascoltarvi. Carissimi fratelli, sono al vostro fianco in questo cammino che anchā€™io cerco di percorrere. Vi benedico tutti di cuore e a mia volta ho bisogno di sentire la vostra vicinanza e il sostegno della vostra preghiera. Affidiamoci alla Beata Vergine Maria Odighitria: colei che indica la strada, colei che conduce alla Via, alla VeritĆ  e alla Vita”.

Dal Bollettino della Sala Stampa Vaticana

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