Papa Francesco ha ricevuto stamattina in udienza, nell’Aula Paolo VI, l’organizzazione di volontariato Federazione Italiana Ricetrasmissioni C.B.. “Anche voi fate parte del vasto e multiforme movimento del volontariato italiano, che non finisco mai di apprezzare e che merita di essere incoraggiato e sostenuto. La vostra Federazione, in particolare, l’anno scorso ha compiuto 50 anni: congratulazioni!”, ha detto il pontefice nel suo saluto.
Talenti per il bene comune
“Voi mettete al servizio della società la vostra passione di radio-amatori. L’avete fatta
diventare uno strumento efficace di protezione civile e di solidarietà con le persone più bisognose e fragili e con i gruppi sociali più vulnerabili”, ha proseguito papa Francesco. “Questo è molto bello: una passione personale che diventa servizio sociale. È il principio dei doni, dei talenti, fatti fruttare per il bene comune“.
Rete e libertà
“Una vostra caratteristica è quella della rapidità dell’intervento, grazie alla radio in sé stessa, che supera le barriere, ma anche grazie alla vostra rete“, ha continuato il Papa. “Infatti, non è un’azione individuale, la vostra forza sta proprio nella presenza capillare sul territorio e nella possibilità di far circolare notizie e informazioni molto velocemente e dappertutto”. “E un altro aspetto essenziale è la libertà, l’indipendenza”, ha aggiunto. “Pensiamo come questo può diventare decisivo là dove un regime o un altro centro
di potere voglia controllare le comunicazioni. È fondamentale mantenere la libertà, per essere veramente al servizio delle persone, del bene comune”.
Costruire la pace
“Ho sentito che vi state impegnando a dare il vostro contributo anche al servizio dei tanti
fratelli e sorelle che sono fuggiti dall’Ucraina a causa della guerra. Vi ringrazio per questo. Speriamo e preghiamo perché questa guerra finisca al più presto: è inaccettabile; ogni giorno in più aggiunge altre morti e distruzioni”, ha detto ancora il Papa. “Tanta gente si è mobilitata per soccorrere i profughi. Gente comune, specialmente nei Paesi confinanti, ma anche qui in Italia, dove sono arrivati e continuano ad arrivare migliaia di ucraini. Il vostro contributo è prezioso, è un modo concreto, artigianale di costruire la pace. E condivido quello che ha detto il Presidente, parlando di Protezione civile europea: l’Europa sta dando la sua risposta a questa guerra, oltre che sul piano delle alte Istituzioni, anche sul piano della società civile, delle associazioni di volontariato come la vostra. Questo modo di reagire è fondamentale e indispensabile, rigenera il tessuto umano e sociale, in presenza di una ferita così grave e così grande come quella causata dalla guerra”, ha dichiarato il pontefice. Poi il Santo Padre ha concluso: “Cari amici, vi ringrazio della vostra visita. Vi faccio tanti auguri per la vostra attività. Tenete sempre insieme libertà e solidarietà. E mirate al bene comune, mai a interessi di parte. Una sola preferenza: i poveri, gli indifesi, gli emarginati. Benedico tutti voi e le vostre famiglie. E vi chiedo per favore di pregare per me. Grazie!”.