Primo piano

Papa Francesco: “Cessi il conflitto in Medio Oriente”

Al termine dell’udienza generale, dopo la pausa di luglio, il Pontefice ha rinnovato il suo appello alla pace in Medio Oriente, vista anche la “gravissima e insostenibile” situazione umanitaria a Gaza. Il Santo Padre ha invitato a pregare anche gli altri teatri di guerra, come l’Ucraina e il Sudan, e per la fine delle discriminazioni, soprattutto quelle contro le donne in Afghanistan. Papa Francesco ha anche incontrato la comunità afgana in Italia.

L’appello

Continuo a seguire con grande preoccupazione la situazione in Medio Oriente. Ribadisco il mio appello a tutte le parti coinvolte affinché il conflitto non si allarghi e si cessi immediatamente il fuoco su tutti i fronti, a partire da Gaza dove la situazione umanitaria è gravissima e insostenibile. Prego perché la ricerca sincera della pace estingua le contese, l’amore vinca l’odio e la vendetta sia disarmata dal perdono”. Lo ha detto il Papa al termine dell’udienza generale.

Ritrovare la pace

“Vi chiedo di unirvi alla mia preghiera anche per la martoriata Ucraina, il Myanmar, il Sudan. Queste popolazioni così provate dalla guerra possano presto ritrovare la tanto desiderata pace”. Lo ha detto il Papa al termine dell’udienza generale.

Stop discriminazioni

“Uniamo i nostri sforzi e le nostre preghiere perché siano eliminate le discriminazioni etniche in regioni del Pakistan e dell’Afghanistan, specialmente le discriminazioni contro le donne”. Lo ha detto il Papa al termine dell’udienza generale.

Percorso di dialogo

“Non si può, in nome di Dio, fomentare il disprezzo dell’altro, l’odio e la violenza”. Lo ha detto il Papa incontrando la comunità afgana in Italia. “Vi incoraggio, dunque, a proseguire nel vostro nobile intento di promuovere l’armonia religiosa e di operare affinché vengano superate le incomprensioni tra le diverse religioni per costruire così un percorso di dialogo fiducioso e di pace. È un cammino non semplice – ha proseguito Papa Francesco -, che a volte subisce delle battute d’arresto, ma è l’unico cammino possibile, da perseguire con tenacia e costanza, se davvero si desidera fare il bene della comunità e favorire la pace”. Il Papa ha allora ricordato la sua visita nella Repubblica centrafricana, nel 2015, quando con l’imam pregò in moschea, e il Documento sulla Fratellanza umana firmato con il Grande Iman di Al-Azhar nel 2019. Nell’incontro in Vaticano con la comunità afgana in Italia, il Papa ha ancora sottolineato che “il fattore religioso, per sua natura, dovrebbe contribuire a stemperare le asprezze dei contrasti, dovrebbe creare lo spazio perché a tutti vengano riconosciuti pieni diritti di cittadinanza su un piano di parità e senza discriminazioni. Tuttavia, diverse volte la religione subisce manipolazioni e strumentalizzazioni, e finisce per servire a disegni che non sono compatibili con essa. In questi casi la religione diventa fattore di scontro e di odio, che può sfociare in atti violenti. E voi lo avete visto, alcune volte. Io ricordo, quel momento duro, aver visto filmati nelle notizie: con quanta durezza, con quanto dolore”, ha concluso Papa Francesco.

Fonte Ansa

redazione

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