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Il Papa esalta le 5 caratteristiche dello stile delle Acli

Papa Francesco ha ricevuto in udienza i membri delle Acli in occasione del loro 80esimo anniversario: "So di condividere con voi l'impegno e la preghiera per la pace"

Papa Francesco ha ricevuto in udienza i membri delle Acli in occasione degli 80 anni dell’associazione. Nel suo discorso il Pontefice ha sottolineato che sono molte le persone che “attraverso le Acli, hanno dedicato la loro vita al servizio dei lavoratori, dei pensionati, dei giovani, degli stranieri e di tanti che si trovano in situazioni di bisogno”. 

Il discorso alle Acli

Avendo ottant’anni siete un po’ più giovani di me“, ha esordito il Papa nel suo discorso alle Acli, nell’udienza in Sala Nervi per gli 80 anni dell’associazione, in cui ha sottolineato che “le Acli sono un luogo dove è possibile incontrare dei “santi della porta accanto”, che non finiscono sulle prime pagine dei giornali, ma a volte cambiano concretamente le cose, in bene!”. E questo ricordando le “tante persone che, attraverso le Acli, hanno dedicato la loro vita al servizio dei lavoratori, dei pensionati, dei giovani, degli stranieri e di tanti che si trovano in situazioni di bisogno”.

5 caratteristiche dello stile dell’associazione

Il Pontefice ha voluto porre in evidenza cinque caratteristiche dello “stile” dell’associazione. “La prima è lo stile popolare – ha detto -. Si tratta non solo di essere vicini alla gente, ma di essere e sentirsi parte del popolo”. “Nel contesto di una società frammentata e di una cultura individualista – ha osservato -, abbiamo un grande bisogno di luoghi in cui le persone possano sperimentare questo senso di appartenenza creativo e dinamico, che aiuta a passare dall’io al noi, a elaborare insieme progetti di bene comune e a trovare le vie e i modi per realizzarli”. È questa “la vocazione dei vostri ‘circoli’: aprire le porte e tenerle aperte, accogliere le persone, permettere loro di costruire legami di solidarietà e senso di appartenenza, per intraprendere insieme un cammino di integrazione che sviluppa ‘una cultura dell’incontro in una pluriforme armonia’”. Le altre caratteristiche poste il luce dal Papa sono state “lo stile sinodale: lavorare insieme, collaborare per il bene comune è fondamentale”. Quindi lo “stile democratico“, quello “pacifico”, e infine lo “stile cristiano”.

L’impegno per la pace

“In un mondo insanguinato da tante guerre, so di condividere con voi l’impegno e la preghiera per la pace”. Lo ha detto papa Francesco nell’udienza in Sala Nervi alle Acli per il loto 80/o anniversario, mettendo in evidenza il loro “stile pacifico, cioè da operatori di pace”. “Per questo vi dico – ha proseguito -: le Acli siano voce di una cultura della pace, uno spazio in cui affermare che la guerra non è mai ‘inevitabile’ mentre la pace è sempre possibile; e che questo vale sia nei rapporti tra gli Stati, sia nella vita delle famiglie, delle comunità e nei luoghi di lavoro”. Secondo Francesco, “costruisce la pace chi sa prendere posizione con chiarezza, ma al tempo stesso si sforza di costruire ponti, di ascoltare e comprendere le diverse parti in causa, promuovendo il dialogo e la riconciliazione”. Ed “intercedere per la pace è qualcosa che va ben oltre il semplice compromesso politico, perché richiede di mettersi in gioco e assumere un rischio. Il nostro mondo, lo sappiamo, è segnato da conflitti e divisioni, e la vostra testimonianza di operatori di pace, di intercessori per la pace, è quanto mai necessaria e preziosa”, ha aggiunto.

La fedeltà alla democrazia

La fedeltà alla democrazia è da sempre un tratto distintivo delle Acli. Oggi ne abbiamo tanto bisogno”. Così il Papa nell’udienza alle Acli per i loro 80 anni. “Democratica – ha sottolineato Francesco – è quella società in cui c’è davvero un posto per tutti, nella realtà dei fatti e non solo nelle dichiarazioni e sulla carta”. Per questo, secondo Francesco, “è importante il molto lavoro che fate soprattutto per sostenere chi rischia l’emarginazione: i giovani, ai quali in particolare destinate le iniziative di formazione professionale; le donne, che spesso continuano a patire forme di discriminazione e disuguaglianza; i lavoratori più fragili e i migranti, che nelle Acli trovano qualcuno capace di aiutarli a ottenere il rispetto dei propri diritti; e infine gli anziani e i pensionati, che troppo facilmente si ritrovano ‘scartati’ dalla società. E questa è un’ingiustizia”. “A queste persone – ha detto ancora il Pontefice ai seimila aclisti presenti all’udienza nell’Aula Paolo VI – prestate un servizio importante, che non deve soltanto restare nell’ambito dell’assistenza, ma promuovere la dignità di ogni persona e la possibilità che ciascuno possa mettere in campo le proprie risorse e il proprio contributo“.

Fonte Ansa

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