Il “Padre nostro” è la “radice della preghiera cristiana“. Papa Francesco ha dedicato un ciclo di catechesi al modo di dialogare con il Cielo. Evidenziando come la preghiera cristiana nasca dall’audacia di chiamare Dio con il nome di “Padre”. Perché, sottolinea il Pontefice, ci vuole coraggio a farlo. “Non si tratta tanto di una formula. Quanto di un’intimità filiale. In cui siamo introdotti per grazia. Gesù è il rivelatore. E ci dona la familiarità con Dio- evidenzia Jorge Mario Bergoglio-. Gesù non ci lascia una formula da ripetere meccanicamente. E’ attraverso la Parola di Dio che lo Spirito Santo insegna ai figli di Dio a pregare”. Gesù stesso ha usato diverse espressioni per pregare il Padre. Le espressioni di preghiera che nel Vangelo affiorano sulle labbra di Gesù richiamano il testo del “Padre nostro”.
In nome del Padre
Nella notte del Getsemani, Gesù prega così: “Abbà! Padre! Tutto è possibile a te. Allontana da me questo calice! Però non ciò che voglio io. Ma ciò che vuoi tu” (Marco 14,36). Osserva Francesco: “Come non riconoscere in questa preghiera, per quanto breve, una traccia del ‘Padre nostro’? In mezzo alle tenebre, Gesù invoca Dio col nome di ‘Abbà’. Con fiducia filiale. E, pur sentendo paura e angoscia, chiede che si compia la sua volontà”. In altri passi del Vangelo Gesù insiste con i suoi discepoli. Affinché coltivino uno spirito di orazione. La preghiera deve essere insistente. E soprattutto deve portare il ricordo dei fratelli. “Specialmente quando viviamo rapporti difficili con loro”, puntualizza il Papa. Dice Gesù: “Quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno, perdonate. Perché anche il Padre vostro che è nei cieli perdoni a voi le vostre colpe” (Marco 11,25). Francesco riconosce in queste espressioni “l’assonanza con il ‘Padre nostro’“.
Insegnare a pregare
Nel Vangelo di Luca, Gesù soddisfa pienamente la richiesta dei discepoli. Vedendolo spesso appartarsi e immergersi in preghiera, un giorno si decidono a chiedergli. “Signore, insegnaci a pregare. Come anche Giovanni il Battista ha insegnato ai suoi discepoli” (11,1). Allora “il Maestro insegnò loro la preghiera al Padre“, sottolinea il Pontefice. Ed esorta: “Al Padre non cessiamo mai di raccontare dei nostri fratelli e sorelle in umanità. Perché nessuno di loro, i poveri specialmente, rimanga senza una consolazione. E senza una porzione di amore“.