Con la fine del Covid, anche i cittadini hanno ricominciato a frequentare gli uffici pubblici e, conseguentemente, i tempi di attesa agli sportelli sono tornati ad aumentare. Rispetto a prima dell’avvento della pandemia – secondo dati della Cgia di Mestre – i livelli di produttività di moltissime amministrazioni pubbliche sono ancora sotto soglia tanto che per 2,5 milioni di cittadini le code sono più lunghe.
Code agli sportelli
Nel 2023 oltre 500 mila dipendenti pubblici erano ancora in smart working – ricorda la Cgia – senza contare che in questi ultimi anni è continuato ad aumentare il numero di chi è andato in pensione senza essere rimpiazzato da un nuovo assunto. Quindi dal 2023 gli italiani sono tornati a frequentare gli uffici pubblici, ma, per tutta una serie di ragioni, questi ultimi non hanno ancora recuperato una performance ottimale. Pertanto, è riaffiorato un problema che in questi ultimi anni avevamo rimosso: nelle Asl e nei Comuni, soprattutto del Sud, le code agli sportelli sono tornate ad allungarsi e ad aspettare più a lungo sono le persone anziane.
I dati
Tra il 2021, anno in cui si era in piena crisi pandemica, e il 2023, primo anno post Covid, le persone che si sono recate presso una Asl sono aumentate del 12,9% (+ 2.246.000 persone), mentre quelle in attesa da più di 20 minuti sono incrementate del 24,4% (+1.926.000 persone). Sempre nello stesso arco temporale, coloro che hanno dovuto interfacciarsi fisicamente con l’ufficio anagrafe del proprio comune sono aumentati del 13,4% (+1.976.000 persone), mentre si è protratta l’attesa oltre i 20 minuti per il 14,1% degli intervistati (+553.000 persone).
La stima
La Cgia stima quindi con buona approssimazione che nel 2023, rispetto al 2021, tra tutti i cittadini che hanno dovuto recarsi presso uno sportello pubblico (di una Asl o dell’ufficio anagrafe del comune) ed hanno aspettato più di 20 minuti, quasi 2,5 milioni (il 17,3% del totale) hanno visto allungarsi i tempi di attesa ulteriormente.
Sentiment negativo
Anche per le Pmi la Pubblica amministrazione (Pa) è un grosso problema. Per più di 8 imprenditori su 10, infatti, la Pa obbliga le imprese a delle procedure amministrative complicatissime. Esclusa la Francia, nessun altro paese dell’Area dell’Euro ha registrato un sentiment così negativo come l’Italia.
Fonte Ansa