Tornano in piazze, strade e perfino autostrade le famiglie degli ostaggi israeliani ancora nelle mani di Hamas. I gruppi di manifestanti hanno bloccato il traffico nelle ore di punta e intonato slogan contro il governo (al grido di “fallimento totale”), accusato di non aver fatto abbastanza e sollecitato a raggiungere un accordo con Hamas.
Proteste in Israele
Nuove proteste oggi in Israele per aumentare la pressione sul governo Netanyahu affinché raggiunga un accordo con Hamas per la liberazione degli ostaggi e un cessate il fuoco: i manifestanti hanno bloccato numerose strade del Paese e organizzato picchetti davanti alle abitazioni di molti ministri, riporta il Guardian. Le proteste sono iniziate alle 6:29 (le 5:29 in Italia), ovvero l’ora dell’assalto di Hamas contro Israele il 7 ottobre scorso, secondo i media nazionali.
Disordini in autostrada
I manifestanti sono scesi in piazza, bloccando il traffico nelle ore di punta nei principali incroci del Paese. Sull’autostrada che collega Tel Aviv a Gerusalemme, inoltre, sono stati incendiati pneumatici.
“Fallimento totale”
Gruppi di manifestanti con megafoni e striscioni hanno protestato anche davanti alle abitazioni di numerosi ministri e parlamentari della coalizione. “Fallimento totale! Fallimento totale!”, ha urlato una piccola folla davanti alla casa del ministro Ron Dermer, un membro della cerchia ristretta del premier Benjamin Netanyahu.
Fonte: Ansa