La recente proposta di transitare all’ora legale permanente, ossia di mantenere le lancette dell’orologio un’ora avanti durante tutto l’anno, sta man mano prendendo piede tra l’opinione pubblica. Ciò potrebbe rappresentare una possibile soluzione all’aumento del costo delle bollette ma anche avere alcune conseguenze negative sulla salute.
Gli studi in merito
Negli Stati Uniti dove, nello scorso marzo, è stato varato il Sunshine Protection Act per chiedere la conservazione dell’ora legale tutto l’anno, sono stati fatti degli studi che hanno evidenziato le possibili influenze di questa scelta sulla salute, come ad esempio, il fatto che, le mattine più buie e le sere più luminose potrebbero avere ripercussioni negative sulla quantità di sonno e conseguentemente anche sul rischio di obesità, sovrappeso nonché malattie metaboliche quali il diabete, con ripercussioni anche sul cuore. Oltre a questo, secondo la Società italiana di Endocrinologia, la conservazione dell’orario ‘estivo’ consentirebbe di evitare tutti quei disturbi derivanti da alterazioni del ritmo circadiano per il passaggio ora legale/ora solare, che riguardano un’ampia fascia di popolazione. L’impatto potrebbe risultare positivo soprattutto sui bambini. Di contraltare a tali benefici, la SIE, evidenzia che, la mancanza di sincrono con l’orologio biologico, potrebbe accrescere fino al 20% il pericolo di conseguenze negative sul metabolismo e il sistema cardiovascolare.
Le conclusioni
I dati infine, dicono che, è arrivato il momento di porci delle domande sull’opportunità di un orario prestabilito da mantenere tutto l’anno ma, secondo la SIE, l’ora solare sarebbe più consona al nostro orologio biologico.