Giornata campale a Palazzo Madama. Dopo le escalation di tensioni degli ultimi giorni, prima sulla proroga dello Stato d’emergenza, poi sulle Commissioni, l’Aula del Senato si riunisce per decidere cosa fare con la vicenda Open Arms. Sul tavolo, dopo il no della Giunta, la possibilità di ribaltare tutto e decretare il processo contro Matteo Salvini. E dall’Aula quel ribaltamento arriva: 149 sì, 141 contrari. Numeri sufficienti a dare il via libera a procedere contro l’ex ministro.
Il leader della Lega, all’epoca dei fatti ministro dell’Interno, ripercorre il caso della nave con 161dm migranti bloccata in mare per 19 giorni nell’agosto di un anno fa, ribadendo nuovamente la sua posizione. “Ho fatto il mio dovere – ha scritto su Twitter -, ho la coscienza a posto: sempre avanti a testa alta e grazie per tutti i vostri messaggi di sostegno”. E ancora: “Se andrò a processo, ci andrò a testa alta. Se pensano di intimorire la Lega con un processo politico ‘alla Palamara’ (‘Salvini ha ragione ma va attaccato lo stesso’), si sbagliano di grosso. Quando tornerò al governo farò esattamente le stesse cose”.
Renzi: “Non ci fu interesse pubblico”
In Aula, nel frattempo, arriva la dichiarazione di voto di Italia Viva, per voce dello stesso Matteo Renzi: “Noi – ha detto l’ex premier – dobbiamo rispondere alla domanda non se Salvini ha commesso reati o no, o se fosse accompagnato da altri membri del governo. A questo risponde la magistratura. Ma se ci fu interesse pubblico. E per me l’interesse pubblico non c’è nel tenere un barcone lontano dalle coste”. Una posizione che contrasta con i sentori dei giorni scorsi, quando sembrava che i renziani fossero orientati a votare no al processo.
Verso il voto
Parere favorevole anche dal Gruppo Misto, con Emma Bonino di +Europa a spiegare che “Salvini potrà difendersi in tribunale”. Orientata sul sì anche Liberi e Uguali, con Pietro Grasso che, dopo il flop nella corsa alla commissione Giustizia del Senato, specifica che “l’aula deve consentire alla magistratura di procedere contro il ministro Salvini”.
Il quadro migranti dopo Open Arms
Intanto l’ex ministro, che ha presentato nel febbraio scorso la sua memoria difensiva, fa il punto della situazione legata alle rotte migratorie: “561 sbarchi in un giorno, che portano a 13.094 gli arrivi nel 2020 contro i 3.654 registrati nello stesso periodo di un anno fa. Solo nei primi 29 giorni di luglio abbiamo toccato quota 6.144 immigrati arrivati in Italia, il dato peggiore degli ultimi tre anni. E mentre il governo approva lo stato di emergenza per il Covid ma i clandestini scappano dai centri di accoglienza, c’è chi mi vuole processare per aver chiuso i porti. Difendere l’Italia non è reato: ne sono orgoglioso, lo rifarei e lo rifarò”.