Onu, Russia sospesa dal Consiglio dei diritti umani

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L’Assemblea Generale delle Nazioni unite ha approvato con 93 voti a favore la richiesta degli Usa di sospendere la Russia dal Consiglio dei diritti umani di Ginevra. Nella bozza di risoluzione – tra i co-sponsor c’è anche l’Italia – si chiede di “sospendere il diritto della Russia di far parte” del Consiglio esprimendo “grave preoccupazione per la crisi umanitaria in Ucraina, in particolare per le notizie di violazioni e abusi del diritto internazionale umanitario da parte di Mosca”.

La risoluzione

La risoluzione per sospendere la Russia dal Consiglio per i diritti umani è stata approvata con 93 voti a favore, 24 contrari e 58 astenuti. Per il via libera serviva la maggioranza dei due terzi dei Paesi votanti (dei 193 membri delle Nazioni Unite) e le astensioni non contano. Sono 24 i Paesi che hanno votato contro. Oltre alla Cina, che si è allineata a Mosca, tra i contrari ci sono: Siria, Corea del Nord, Iran, Cuba, Kazakistan, Bielorussia, Bolivia, Congo, Algeria, Eritrea, Etiopia, Mali, Nicaragua, Burundi, Centrafrica, Gabon, Lao, Kyrgyzstan, Tajikistan, Uzbekistan, Vietnam e Zimbabwe. Tra i 58 astenuti tanti Paesi africani, tra cui Sudafrica, Egitto e Senegal, ma anche Pakistan, Brasile, Messico, India, Iraq e Giordania. In molti casi la posizione degli astenuti è che la decisione di sospendere la Russia è prematura e pregiudicherebbe il lavoro della commissione di inchiesta dell’Onu. Alcuni Paesi invece non hanno votato: il Venezuela aveva annunciato il suo no, poi non si è espressa.

Peskov: “La Russia continuerà a difendersi con tutti i mezzi legali”

Il Cremlino è “dispiaciuto” per il voto a maggioranza qualificata dell’Assemblea generale che ha oggi sospeso la Russia, ma ribadisce che Mosca continuerà a “difendersi” sulla scena internazionale. Lo ha detto a Sky News Uk il portavoce del presidente Vladimir Putin, Dmitri Peskov. “La Russia continuerà a difendersi con tutti i mezzi legali” a sua disposizione, ha tagliato corto Peskov interpellato al riguardo, e a manifestare il proprio punto di vista rispetto alla crisi ucraina. La sospensione della Russia dal Consiglio dei diritti umani dell’Onu è “illegale”, sostiene il ministero degli Esteri di Mosca.

Linda Thomas-Greenfield: “Voto storico”

Il voto di oggi è stato storico“, ha detto l’ambasciatrice americana alle Nazioni unite Linda Thomas-Greenfield, “è senza precedenti che l’Assemblea generale abbia votato per sospendere un membro permanente del Consiglio di Sicurezza dal Consiglio per i diritti umani, ed è stato davvero straordinario”. “Siamo riusciti di nuovo a isolare la Russia, a condannarla e a sostenere il popolo ucraino”, ha aggiunto.

Zhang Jun: “Il dialogo e il negoziato sono l’unica via”

“Il dialogo e il negoziato sono l’unica via per uscire dalla crisi in Ucraina. Ci opponiamo fermamente alla politicizzazione delle questioni relative ai diritti umani”, ha detto l’ambasciatore cinese all’Onu Zhang Jun, dopo il voto sulla sospensione della Russia, dove Pechino è tra i Paesi che ha votato no. “Questa risoluzione non è stata redatta in modo aperto e trasparente”, ha aggiunto, sottolineando che la mossa “aggrava le divisioni tra gli Stati membri, aggiunge benzina al fuoco, e non aiuta i colloqui di pace”.

Il Consiglio

Il Consiglio dei Diritti umani, composto da 47 stati membri e con sede a Ginevra, è stato creato nel 2006 in sostituzione della Commissione per i Diritti umani, con il compito di promuovere il rispetto universale e la protezione dei diritti umani, di intervenire in caso di loro violazione e di favorire il coordinamento delle strutture operanti nel sistema Nazioni Unite.

Indagine su Bucha

Un’indagine sulle circostanze della morte di persone vestite in abiti civili che sono state trovate morte a Bucha dalle autorità ucraine dopo il ritiro dell’esercito russo è “il prossimo passo”: lo ha detto un alto funzionario delle Nazioni Unite durante una visita alla città vicino a Kiev. “Il mondo è già profondamente scioccato”, ha detto il sottosegretario generale delle Nazioni Unite per gli affari umanitari Martin Griffiths a un funzionario del municipio di Bucha.

Notizia in aggiornamento

Lorenzo Cipolla: