Ondata di maltempo causa frane e allagamenti nel Comasco

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Sessanta interventi dei vigili del fuoco nel corso della giornata di oggi per soccorrere chi, a causa della forte ondata di maltempo che si è abbattuta sul Comasco, si è trovato in difficoltà. A cause delle forti piogge, in aggiunta alle precipitazioni dei giorni precedenti, ci sono stati allagamenti, strade interrotte, frane e persone che hanno avuto bisogno di essere evacuate.

Sulla sponda occidentale del lago di Como la strada è interrotta in più punti.

Il presidente di Anci Lombardia Mauro Guerra ha dichiarato: “Non possiamo che richiamare nuovamente l’attenzione sulla fragilità del nostro territorio e sulla necessità che si proceda con determinazione alla messa in sicurezza di versanti montani, strade, argini, centri abitati e corsi del reticolo idrico minore e maggiore”.

Dato che sono previsti nuovi temporali, la polizia locale ha invitato la popolazione a non lasciare le proprio abitazioni se non per necessità.

Cosa è successo

I corsi d’acqua, ingrossati dalle forti piogge, sono esondati invadendo le strade e i centri abitati. Molte le frane e gli smottamenti. Il comune che risulta più colpito è sarebbe quello di Brienno, dove una frana ha bloccato 50 persone dentro le proprie case. Un’anziana è stata soccorso e portata al sicuro, mentre una persona affetta dal Sla e la sua badante, rimaste bloccate nella loro abitazione, sono state fatte evacuare.

A Cernobbio, due condomini sono stati evacuati per l’esondazione del torrente Breggia.

Le autorità

L’assessore alla Protezione Civile Pietro Foroni, nel corso di un sopralluogo tra Cernobbio e Blevio, ha dichiarato: “La Regione Lombardia assicurerà le risorse necessarie per il ripristino delle condizioni di sicurezza delle aree interessate. Invieremo al Governo la richiesta di stato di emergenza non solo per il Comasco, ma anche per Val Chiavenna, il Comune di Gallarate e alcune zone del basso Mantovano”.

“Non possiamo che richiamare nuovamente l’attenzione – ha afferma Guerra di Anci Lombardia – sulla fragilità del nostro territorio e sulla necessità che si proceda con determinazione alla messa in sicurezza di versanti montani, strade, argini, centri abitati e corsi del reticolo idrico minore e maggiore, considerato anche che gli eventi metereologici sempre più estremi e sempre più frequenti determinano un grave stato di pericolo che, ormai periodicamente e in modo ricorrente minaccia le popolazioni, le infrastrutture e le attività”.

Lorenzo Cipolla: