E’ finita, dopo più di tre anni e tre mesi, l’emergenza covid nel mondo. Il Comitato tecnico dell’Oms, ha detto il direttore generale Tedros Ghrebreyesus, “ha raccomandato la fine dello stato di emergenza ed io ho accettato l’indicazione”. Lo stato di emergenza sanitaria internazionale era stato dichiarato il 30 gennaio 2020.
Tedros: “Momento da celebrare, non faremo gli stessi errori”
“Questo è un momento da celebrare ma è anche un momento per riflettere. Deve restare l’idea della potenziale minaccia di altre pandemie. Ora abbiamo strumenti e tecnologie per prepararci a pandemie meglio e riconoscerle prima, ma globalmente una mancanza di coordinamento potrebbe inficiare tali strumenti. Sono state perse vite che non dovevano essere perse, promettiamo ai nostri figli e nipoti che non faremo mai più gli stessi errori”. Lo ha detto in conferenza stampa il direttore generale dell’Oms Tedros Ghebreyesus.
Covid, Lopalco: “Ma il virus circola ancora”
“Credo che ci sarà uno statement sul fatto che la pandemia non è più un’emergenza a livello globale, ma il virus è ancora qui, circola ancora e costituisce ancora una minaccia per la salute pubblica. Credo che lo statement andrà in questa direzione”. Lo spiega Pierluigi Lopalco, professore di Sanità pubblica presso l’università del Salento, in merito alla decisione dell’Oms sulla pandemia, alla tavola rotonda “The Future of Covid Vaccination” organizzata con il supporto incondizionato di Novavax nell’ambito della 17a edizione del World Congress on Public Health in corso a Roma. “In Italia – prosegue Lopalco – cambierà molto poco perché nel nostro Paese la pandemia è finita da diversi mesi nella mente delle persone e in quella dei nostri politici. Credo che quindi che uno statement non cambi poi molto. Chi lavora nella salute pubblica è ben consapevole che il virus e’ ancora qui e c’è molto lavoro fa fare”.
Bonanni: “Non è finita la circolazione del virus del Covid”
In merito alla decisione dell’Oms sulla fine della pandemia “non cambierà molto, nella percezione della popolazione la pandemia era già finita. Quello che dovremo rendere chiaro, però, e’ che non è finita la circolazione del virus, non è finito il danno che può fare il virus”. Lo spiega Paolo Bonanni, Professore di Igiene presso l’Università di Firenze e coordinatore scientifico dell’alleanza “Il Calendario per la Vita”, a margine della tavola rotonda “The Future of Covid Vaccination” organizzata con il supporto incondizionato di Novavax nell’ambito della 17a edizione del World Congress on Public Health in corso a Roma.
“Oggi è stato sottolineato – prosegue Bonanni – che una malattia endemica come la malaria fa centinaia di migliaia di vittime ogni anno. Quello che dobbiamo fare è prepararci per una possibile circolazione endemica di questo virus che potrebbe fare ancora molti danni. Come ogni anno ci proteggiamo contro l’influenza, è probabile che ogni anno ci dovremo proteggere contro il coronavirus. Dobbiamo far capire, specie alla popolazione più anziana e più fragile, che dovrà continuare a fare i richiami per il coronavirus. E questo potremmo farlo unendo le due occasioni: vaccinando in simultanea contro il coronavirus e contro l’influenza, nella speranza, magari nell’autunno successivo, di poter avere anche un vaccino che contenga nella stessa fiala antigeni del Covid e dell’influenza”.
Fonte: Ansa